:::::::: REGOLE DI CORRETTEZZA::::::::

Vi prego di evitare di parlare in modo offensivo, blasfemo, accanito o pesante contro persone riconoscibili.
In questo blog sono tutti benvenuti, e tutti possono intervenire in anonimato (ma ricorda che il tuo pc viene identificato), con un nome di fantasia o utilizzando il proprio nome vero. evitate di firmarvi con nomi di altre persone, cosa sleale e di cattivo gusto. buona discussione

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domenica 23 ottobre 2011

244) Super Sic 58 - Addio a Marco Simoncelli, un bravo ragazzo che voleva volare.

Lutto nel Motomondiale, un altro ragazzo se ne va per sempre; l'unica consolazione? E' morto facendo la cosa che più amava, è morto guidando una moto da MotoGp, che, come diceva lui, " Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera."
immagini by arachesostufo

giovedì 8 settembre 2011

243) PER SANARE IL DEBITO PUBBLICO BASTEREBBE RIAPRIRE I BORDELLI, e non sarebbe l'unico vantaggio.


non si risolve un problema facendo finta di non vederlo...

la prostituzione muove circa (stima arrotondata per difetto) 20 miliardi di euro l'anno che vanno in pasto (in nero) in buona parte ai papponi protettori (oggi tutti rumeni e albanesi). Ciò significa che si potrebbero sottrarre almeno 10 miliardi alla malavita con enormi vantaggi di civiltà e di entrate per l'erario, oltre che di sicurezza e decoro. Potrebbe essere un modo per recuperare ville in disuso, magari sul terraglio o in riviera del brenta... il Veneto potrebbe farsi capofila, ma i vantaggi sarebbero enormi per tutti: ragazze: chi sceglie questa professione (il mestiere più antico del mondo) potrà farlo in strutture igienicamente controllate, sicure, con clienti sicuri in un posto sicuro, al riparo da psicopatici e protettori criminali, e saranno in regola con il fisco. clienti: per la categoria dei frequentatori sarà certamente preferibile avere a disposizione una struttura pulita ed efficiente, con ragazze pulite e sane piuttosto che girare per le strade in cerca di prostiture non controllate in mano a delinquenti protettori. comunità: sicuramente ne guadagnerà il decoro, vedere le puttane lungo le strade non è edificante, trovare i resti degli amplessi gettati ovunque è squallido e degno del peggior sobborgo di area portuale. Fisco: il sommerso della prostituzione sembra possa valere tra i 20 e i 60 miliardi di euro l'anno... non serve aggiungere altro. sicurezza:togliere un reddito così elevato alla malavita e farlo entrare nelle casse dello stato è doppiamente una risorsa: meno banditi e più ricchezza per i servizi ai cittadini.

venerdì 2 settembre 2011

242) MARATONINA DI SCORZE', bella, apprezzata e consolidata manifestazione estiva.

   Grande successo per la seconda edizione della Maratonina di Scorzè, la manifestazione raccoglie sempre più consensi ed adesioni, complimenti agli organizzatori e agli atleti.

sabato 13 agosto 2011

241) Lacrime e Sangue, ma c'è del buono...



MANOVRA BIS DA 45,5 MILIARDI E GRAZIE ALLA LEGA LE PENSIONI NON SI TOCCANO
Cari amici, una manovra bis da 45,5 miliardi di euro in due anni che si va aggiungere agli oltre 47 miliardi di quella approvata meno di un mese fa. Una manovra necessaria, la crisi internazionale ha colpito pesantemente anche la nostra Nazione.

Un giusto contributo di solidarietà per i redditi più alti e finalmente tagli delle spese per Ministeri, Parlamento e Enti Locali.

Spunta anche una “Robin Hood tax” per il settore dell’energia e si profila un rincaro delle sigarette. Anticipati i tagli per i ministeri e riduzione graduale delle province. Slitterà di due anni l’erogazione dell’indennità di buonuscita per i dipendenti pubblici, ma grazie al no fermo della Lega Nord le pensioni non si toccano.

Ecco, in sintesi, tutte le misure del decreto anti-crisi, varato ieri dal consiglio dei Ministri.

VALE 45,5 MILIARDI

Per il 2012 sono 20 e per il 2013 altri 25,5. Si aggiungono alla manovra di luglio. Qualche impatto è previsto anche per il 2011.

TFR

Pagamento con due anni di ritardo dell’indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici. Dovrebbe riguardare solo le uscite per anzianità e non quelle per vecchiaia.

TREDICESIME

Occorrerà verificare se la misura sarà confermata: i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.

ROBIN HOOD TAX

Sarà applicata per le società del settore energetico.

PROVINCE

Dovrebbero essere tagliate quelle sotto i 300.00 abitanti, ma la norma sarà applicata solo dopo il censimento.

COMUNI

Sotto i 1000 abitanti, saranno gestiti solo dal sindaco.

“POLTRONE”

Tra Regioni, Province e Comuni, ne saranno tagliate oltre 50.000.

VOLI IN ECONOMICA

Stop alla business class per parlamentari, amministratori pubblici, dipendenti dello Stato, componenti di enti e organismi.

DELEGA ASSISTENZA-FISCO IN 2011

Il risparmio sul 2012 sarà di 4 miliardi di euro.


TAGLI MINISTERI

Vengono anticipati. Salvi: Sanità, Scuola, Ricerca, Cultura e 5 per mille.

FESTIVITÀ

Quelle laiche verranno accorpate alla domenica.

SIGARETTE

Previsti interventi su giochi, accise e tabacchi.

RENDITE AL 20%

La misura vale circa 2 miliardi di euro. Esclusi i titoli di Stato, che restano tassati al 12,5%.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI

Si punta alla liberalizzazione, e verranno incentivate le privatizzazioni.

AUTONOMI

La misura non è stata annunciata, ma era contenuta in una bozza di testo in entrata al Cdm e consisterebbe in un aumento della quota Irpef per gli autonomi, a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro.

PENSIONI DONNE

Verrebbe anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell’età pensionabile delle donne nel settore privato.

SCONTRINI

Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2500 euro con comunicazione all’Agenzia delle Entrate delle operazioni per le quali è prevista l’applicazione dell’Iva. È inoltre previsto l’inasprimento delle sanzioni, sino alla sospensione dell’attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.

CONTRIBUTO SOLIDARIETÀ

Viene estesa ai dipendenti privati la misura già in vigore per i dipendenti pubblici e per i pensionati: prelievo del 5% della parte di reddito eccedente i 90.000 euro e del 10% della parte eccedente i 150.000. Per i parlamentari dovrebbe raddoppiare al 10 e 20%.

MINISTERI

Previsto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012, e di 2,5 nel 2013.

ENTI LOCALI

Saranno ridotti 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le Regioni, il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro.

mi sarei aspettato una manovra molto più drastica, mancano azioni serie sulle comunità montane fasulle, sul controllo dei livelli di contribuzione di alcuni enti mangiasoldi (quirinale, ministeri, alcune municipalizzate...) ma è un inizio, da qualcosa bisognava partire, ed il fatto che questa manovra scontenti un pò tutti dovrebbe significare che non ci siano categorie esenti o salvate dai soliti amici. Nei prossimi giorni capiremo meglio i dettagli.

giovedì 4 agosto 2011

240) Reguzzoni alla Camera, ineccepibile come sempre.


Ecco il testo integrale dell’intervento dello scorso 3 agosto pronunciato alla Camera dei Deputati dal capogruppo della Lega Marco Reguzzoni

Presidente, colleghi deputati, in un momento internazionale difficile occorrono coraggio, determinazione e idee chiare che non ho sentito nel discorso di Bersani. Se questa è la proposta di Bersani siamo proprio messi male… Dovremmo fare un passo indietro noi, per far fare un passo avanti a voi… Il nostro Paese non può più permettersi di essere miope: perché così facciamo danno prima di tutto ai nostri figli. È proprio sulle loro spalle che stiamo caricando il debito pubblico. Occorre dare un segnale di svolta, occorre dire tanti basta. Basta spendere per le pensioni di invalidità 7 volte la media Ocse perché in intere Province o Regioni la falsa pensione di invalidità è uno strumento di assistenzialismo… Su 200mila controlli per la prima volta effettuati da questo governo ne abbiamo revocate circa 30mila false, risparmiando quasi un miliardo di euro.
Bisogna proseguire su questa direzione effettuando controlli sui 3 milioni di pensioni di invalidità elargite: colpendo i furbi, avremmo enormi risparmi.
Basta accollare sulla collettività i costi degli immigrati clandestini o dei sedicenti profughi. Ognuno di loro ci costa 40 euro al giorno: si tratta di una spesa di 1.200 euro al mese per ogni immigrato ospitato che stride fortemente con i 500 euro di pensione percepiti da 9 milioni di nostri concittadini dopo una vita di lavoro. Adesso basta, tornino a casa loro perché purtroppo non possiamo permetterci di tenerli qua.
Basta permettere al sindaco di una grande città come Napoli di sprecare i soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati per lo sviluppo economico, mandando i rifiuti avanti e indietro per il Paese. Deve costruire termovalorizzatori e discariche come si fa in qualunque paese civile.
E anche basta, senza demagogia, con gli alti costi della politica: questo è il primo governo ad aver legiferato in materia. Non è ammissibile che il Presidente della Repubblica, che è uno solo, abbia a disposizione 40 auto blu.
Anche in un’ottica di riduzione dei costi e di maggiore semplicità, riformiamo la Costituzione, superiamo il bicameralismo perfetto e facciamo il Senato federale.
Caro Bersani, vi sfidiamo su questo terreno, vedremo se avrete il coraggio di dire si. Noi siamo qui, vogliamo fare le riforme, la Lega ha chiesto e ottenuto che a settembre si discuta della riforma costituzionale dell’articolo 41, perché il nostro possa essere un Paese in cui c’è libertà d’impresa. Siamo disponibili al dialogo, non potete sempre rifugiarci dietro un no. Dov’è il vostro senso civico, dimostratelo con i fatti.
Basta, riduciamo il gravoso impegno – in termini di vite umane e di costi economici – dei nostri soldati all’estero. Riportiamo a casa i nostri soldati.
Oggi dobbiamo dire basta a tutto ciò, senza esitazione e senza paure: è davvero l’unica strada percorribile.
Dobbiamo realizzare quanto promesso ai cittadini sui temi che stanno alla base della nostra alleanza elettorale: Presidente Berlusconi, ministro Tremonti dobbiamo realizzare con forza e decisione la revisione immediata del patto di stabilità degli enti locali. I Comuni che hanno i soldi in cassa devono poterli spendere e subito a beneficio loro e delle comunità locali.
E poi la semplificazione delle procedure burocratiche delle piccole imprese che sono l’ossatura della nostra economia. Dati del Sole 24 ore dicono che la sola revisione e semplificazione dell’attuale normativa antincendio equivarrebbe a un risparmio di 650 milioni di euro per le nostre Pmi..
La normativa sui costi standard introdotta dal Federalismo fiscale va anticipata il più possibile Non è più tollerabile e ammissibile che in alcune regioni del nostro Paese – quelle governate da voi della sinistra, creino buchi di bilancio ripianati poi con i soldi pubblici.
E se proprio non possiamo fare a meno di aumentare qualcosa, non facciamolo con i ticket. La salute è un diritto di tutti, il vizio no. Ed è per questo che la Lega propone di aumentare il costo delle sigarette al posto dei ticket, incontrando anche il favore della Regioni.
Ma c’è un punto cu sui sono d’accordo Bersani. Questa è una crisi che nasce dal sistema bancario a livello mondiale e vede nel sistema bancario stesso l’attore, il regista e l’autore del copione. Gli accordi di Basilea, di Basilea 2 e di Basilea 3 dovevano portare stabilità, crescita e bassi tassi di interesse. Invece, il disastro, oggi, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. A fronte della bolla speculativa le banche hanno chiesto e ottenuto interventi di sostegno dei Governi con il risultato che la crisi finanziaria è diventata anche economica.
E gli stessi banchieri che hanno creato il disastro ora difendono la loro autonomia come fosse un dogma. È ora invece che tutti affrontino le loro responsabilità. È tempo che le banche tornino a dare i soldi alle imprese, i mutui alle famiglie e la smettano di speculare scommettendo sulla caduta del governo.
Al contrario, la guida oculata del Governo forte del consenso popolare ha tenuto i conti in ordine e ha evitato al nostro Paese il rischio di una deriva fatta di instabilità e tracollo economico, proprio quello che voi amici degli speculatori vorreste portare qui.
Lo abbiamo già detto più volte e siamo qui a ribadirlo: non esiste alternativa politica all’alleanza Pdl-Lega che è prima di tutto l’alleanza Bossi-Berlusconi. Lo ripetiamo chiaramente a tutti, e chi ha orecchie per intendere le usi bene. Per primi gli speculatori internazionali e chi vuol fare soldi sulla pelle dei nostri cittadini, dei nostri lavoratori, delle nostre famiglie….
La Lega è indisponibile ad appoggiare qualsiasi altro governo che non abbia come guida il presidente Berlusconi e come fondamento politico l’alleanza Bossi-Berlusconi. Si inganna chi pensa che esistano scorciatoie o fantasiose alternative, governi tecnici o giochi di palazzo. Allora sì che si creerebbe un’instabilità politica che porterebbe il Paese nel baratro. La risposta migliore sta nel programma di governo del 2008 che è poi la rivoluzione liberale e federalista che pochi giorni fa Piero Ostellino ha citato sul Corriere della Sera, ricordando la politica di Reagan che abbassando le tasse aumentò le entrate del bilancio dello Stato.
Mentre nel nostro Paese ci perdiamo in futili chiacchiere, negli Stati Uniti il movimento dei Tea Party è riuscito a smuovere una politica ferma da anni, al grido di NO MORE TAXES, che è la perfetta sintesi del comune sentire dell’elettorato che ci ha dato mandato a governare: BASTA TASSE. I Tea Party sostengono che aumentando le tasse si rallenta la crescita arrivando al paradosso di avere minori entrate fiscali.
È un punto di vista economico che condivido al 100 per cento, lo sanno benissimo tutti i membri del governo, sono anni che lo diciamo. Ora dobbiamo farlo. In un Paese come il nostro occorre ridurre la pressione fiscale riformando il fisco e la normativa tributaria a partire da Equitalia. Per poterlo fare con credibilità davanti ai Mercati dobbiamo accompagnare questa grande riforma con misure strutturali che snelliscano la burocrazia, riformino la giustizia, riducano il peso dello Stato.
Si tratta cioè di realizzare davvero quella rivoluzione liberale e federale che è a fondamento della nostra alleanza.
Presidente Berlusconi, lei e Bossi avete dimostrato con i fatti della vita di essere capaci di spianare gli ostacoli: tramutiamo l’attuale situazione di difficoltà in opportunità per i nostri figli.
Spazziamo via le resistenze al cambiamento e realizziamo davvero e subito un Paese moderno, libero e federale. Finora abbiamo giocato in difesa, adesso è il momento di giocare in attacco.

venerdì 29 luglio 2011

239) I ragazzi veneti sono i migliori studenti d'italia. servirà?



complimenti ai ragazzi veneti, che anche quest'anno i più preparati soprattutto in materie matematiche e scientifiche. Spero sia sufficiente per avere un ruolo in futuro, dato che nei concorsi pubblici saranno comunque scavalcati da persone impreparate ma provenienti dalle solite regioni meridionali ( regioni disagiate, dicono), e dai soliti rampolli parenti dei baroni, amici di politici venduti, laureati in fantomatici atenei del profondo sud dove non è necessario studiare.

inutile appellarsi a tribunali, forze dell'ordine o altri enti... ovunque siano sono tutti in mano dei parenti (in particolare campani) di chi vince i concorsi senza meriti...

Sembra impossibile, ma tutti i prefetti, i vice, i militari, i finanzieri, i guardacoste, i responsabili delle capitanerie... tutti, ma proprio tutti arrivano dal sud del paese, alla faccia delle probabilità e delle statistiche.

al povero studente veneto non resterà che farsi una partita iva e contribuire il paralitico brontosauro italico e i suoi miliardi di costi inutili, e se tutto andrà bene lavoreranno sette mesi all'anno per le sanguisughe, per irpef, per la benzina, per il bollo, per la rai (stramaledetti), per le pensioni d'oro, per le auto blu dell'acquedotto delle puglie (ne hanno più dei ministeri), per i 3000 ambulanzieri siciliani (hanno 200 ambulanze..) per i 13.000 forestali calabresi ( il doppio del canada, due ogni albero, dovrebbero gli incendi pisciando..), per gli enti fasulli, i dirigenti fasulli, le consulenze fasulle e per tutte le ruberie messe in piedi in decenni di furbate romane.

e dovranno lavorare tanto, dato che i filibustieri che hanno governato per cinquant'anni hanno lasciato in dote una montagna di debiti che le prossime generazioni dovranno sanare.

e dovranno lavorare almeno fino a settant'anni per mantenere chi è andato in pensione a trent'anni...

e dovranno mantenersi sani per lavorare sodo e mantenere decine di migliaia di falsi invalidi...

poveri i nostri ragazzi

poveri noi.

domenica 24 luglio 2011

238) Se non si riesce a bonificare la palude romana, allora è necessario uscirne.


prima o poi la necessità di uscire da questo stato sanguisuga, fangoso e fallito sarà evidente anche a chi oggi si rifiuta di capire.
Secessione, autogoverno, non c'è altro rimedio.
Se non si riesce a bonificare la palude romana, allora è necessario uscirne.

(arachesostufo)

mercoledì 29 giugno 2011

237) NAPOLI: emergenza infinita.


... deve sempre pensarci qualcun altro.....
"Quando le immondizie arriveranno al quarto piano impareranno da soli come si fa."

è giunto il momento che decidano cosa fare da grandi.

sabato 25 giugno 2011

236) DE MAGISTRIS, PROVVEDA!



giovedì 2 giugno 2011

235) QUESTIONE IMMIGRATI: Lettera del Sindaco di Scorzè al Ministro Maroni ed al Prefetto.


Egregio Signor Ministro, Gentile Signor Prefetto,

La presente in riferimento alla odierna cortese richiesta, proveniente dal Signor Prefetto, di comunicare le disponibilità ricettive nel territorio di competenza del Comune di Scorzé per l’accoglimento di profughi provenienti dai paesi del Nord Africa.

Come già specificato nel corso dell’assemblea svoltasi il 18 maggio, sono a rappresentare alle Signorie Illustrissime Vostre la più ferma, convinta e totale contrarietà dell’Amministrazione Comunale a collaborare con il governo nazionale per attuare una soluzione non condivisa al problema dei profughi. La proposta del Governo nazionale di approntare strutture comunali di accoglimento a fronte di un versamento giornaliero dai 40 ai 46 euro a persona al giorno non è infatti attuabile né sostenibile.

Non è attuabile perché l’Ente Comune non è l’organo deputato a far fronte ad una emergenza simile. Non disponiamo di strutture, non abbiamo disponibilità organizzative. Ci troviamo in situazioni operativamente non concretizzabili a fronte di una necessità di assistenza e sorveglianza prolungate e indefinite.

Non è sostenibile per una serie di ragioni politiche. La prima riguarda la natura del fenomeno: le persone sbarcate vengono definite “profughi”. Sappiamo tutti quanto questa definizione sia opportunistica. Si è di fronte a un fenomeno migratorio di massa di persone che non provengono solo da zone di guerra ma che, in tutta evidenza, sono in Italia per ragioni economiche e non di persecuzione personale. Definire di principio tali uomini come profughi e mantenerli in strutture di accoglienza è una precisa scelta politica del governo nazionale, ben al di là della natura delle cose. E’ un atto di ipocrisia politica non accettabile e, comunque, non razionale. Ogni persona che arriva o si trova qui in Italia potrebbe quindi essere definita profuga o potrebbe chiedere di essere definita tale.

La seconda ragione politica di contrarietà sta nel sostegno economico previsto. In un momento di fortissima crisi economica, come è possibile prevedere l’enormità di 40 euro al giorno a persona, pari a 1240 euro al mese? L’esperienza di amministratori comunali ci fa capire subito la gravità di una scelta del genere: abbiamo nel nostro territorio interi settori della popolazione in difficoltà. Pensionati minimi, diversamente abili, studenti e disoccupati, tutte categorie che vivono con molte meno risorse e alle quali rispondiamo che oggi lo stato non ha soldi, non ha possibilità. Gli stessi cassaintegrati al mese precepiscono una indennità inferiore, per non parlare di molti stipendi di operai generici o non specializzati. Vi sono centinaia di famiglie indebitate per pagare mutui mensili che vivono con cifre ben inferiori. E’ impossibile giustificare tutto questo. Ricorrere a incrementare i finanziamenti per accogliere queste persone immigrate irregolari al fine di vincere le resistenze politiche, è un tipico modo centralista e tardo imperiale per far digerire alla periferia scelte non condivise. In questo caso però le contraddizioni scoppiano in modo deflagrante: i soldi pubblici vengono dai nostri cittadini. Oggi una scelta del genere è un insulto.

La terza obiezione è che già oggi nel nostro territorio esiste, seppur limitato, il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Perché il clandestino che si trova nel nostro paese non può essere sostenuto e va espulso e questi immigrati altrettanto clandestini vengono invece tutelati? Essendo il nostro uno Stato di diritto, tale differenziazione non è giustificabile. Se una persona arriva a Lampedusa allora ha diritto alla proposta di accoglienza, se è già qui, magari da mesi o anni, in condizioni di precarietà e illegalità, a volte sfruttato e senza protezioni, allora non ha più diritto a nulla. La legge deve essere uguale per tutti e non rispettarla e non farla rispettare è il primo errore della classi dirigenti. Noi siamo convinti che il fenomeno migratorio vada fermato perché ha superato, e non da oggi, la soglia di sostenibilità e di integrazione pacifica. Su questa linea vi è stata, finora, la politica del Governo. Se vi è un cambio di visione, lo si dica esplicitamente e lo si applichi a tutti gli immigrati. Non si ricorra a definizioni tipo “emergenza”, “calamità” o “stato di necessità”.

Con la dovuta premessa che essendo obiezioni di natura politica, esse vanno rivolte più propriamente all’organo politico di vertice, il Ministro degli Interni, e non alla rappresentanza amministrativa territoriale del Governo; in questo senso e con questa motivazione, abbiamo inserito come primo destinatario della presente il Ministro stesso.

Di poco momento è il richiamo in questi giorni effettuato alla solidarietà tra Istituzioni. Essa c’è comunque, come è obbligo e doveroso che sia. Ma non si può scambiare la solidarietà per acquiescenza, il rispetto per riverenza e la collaborazione per servilismo. L’Ente Comune non è gerarchicamente sotto ordinato né è organo meramente esecutore della volontà dell’Esecutivo nazionale. I cultori dell’autonomia e della sussidiarietà lo hanno ben presente. Il Comune è la più vicina espressione di rappresentanza dei cittadini e, come organo amministrativo, risponde politicamente agli elettori per la propria competenza.

Noi facciamo appello al Governo affinché modifichi le decisioni prese ed avvii le procedure per il rimpatrio degli immigrati irregolari nel rispetto delle attuali leggi in vigore. In caso contrario, non condividendo la scelta effettuata, attueremo tutte le forme di protesta e di pacifica disobbedienza rispetto ad una politica inconcludente, intellettualmente ipocrita e operativamente confusa; salva, ovviamente, ogni ulteriore riserva di intraprendere le azioni, anche legali, più opportune.

Assicuro le Signorie Illustrissime che se fossimo posti di fronte all’alternativa di scegliere tra la fedeltà al mandato ricevuto dai cittadini di Scorzé e l’esecuzione di un ordine proveniente dal Governo, sceglieremo sempre e comunque, anche a costo delle dimissioni, la fedeltà al nostro territorio.

Cordiali Saluti,

Giovanni Battista Mestriner

sabato 14 maggio 2011

234) “CASE ATER? PRECEDENZA AGLI ITALIANI”

Precedenza ai cittadini italiani con almeno15 anni di residenza nel territorio.
Questa la decisione presa dal Consiglio comunale di Scorzè per il bando d’assegnazione degli alloggi Ater. Una delibera che ha scatenato polemiche, tanto che le minoranze considerano discriminatorio il provvedimento verso gli stranieri.

In pratica, per poter avere una casa Ater a Scorzè, si dovranno avere alcuni requisiti, a partire dall’essere cittadini italiani e avere residenza
nel comune da 15 anni. Si tratta di una svolta importante per la città, perché sinora, per assegnare le case, si erano seguiti altri parametri ma ora la maggioranza ha deciso di dare la precedenza agli italiani.

Nel bando, inoltre, saranno inseriti anche degli incentivi nel caso in cui ci fossero bambini piccoli o anziani che rientrino nello stesso nucleo famigliare. “Nessuna discriminazione – assicura l’assessore ai Servizi sociali Stefano Tosatto – ma abbiamo deciso di
privilegiare chi è in lista da anni, e si è sempre visto passare avanti da altri con diversi requisiti. E poi nell’ultimo biennio abbiamo avuto un occhio di riguardo per gli anziani.

Ora non ci sono alloggi Ater liberi ,ma presto potrebbero essere pronti quelli di via Baden Powell. Sono una dozzina”. Critica la minoranza. “Mai vista una delibera simile a Scorzè – attacca Giuliano Zugno del Pd –
perché è discriminatoria. Avevamo proposto un emendamento allargando i benefi ciari a tutte quelle persone, anche straniere, che abitano qui da tanti anni”. Insomma, anche a Scorzè come in tante parti del Veneto le pressioni dei residenti sugli enti locali, per avere una casa popolare sono molto forti e hanno inciso sulla decisione del comune, che trova forte apprezzamento negli strati
popolari.

Il fenomeno, infatti, è esplosivo e solo attraverso regole ferree si riuscirà a regolarlo. Negli uffi ci dei servizi sociali, spesso nascono liti furibonde, non solo a Scorzè ma in tutto il comprensorio, fra chi è straniero e magari non ha dichiarato alcun reddito, e ha una sfi lza di fi gli a carico, e chi magari da anni pazientemente, attende di vedersi assegnata la casa. Questo si vede sorpassato da chi è arrivato in Italia e ovviamente ha ancora meno di lui.

Per gli stranieri insomma il percorso della casa popolare a Scorzè è quasi impossibile, o la casa se la comprano oppure vanno in affitto.

Tra l’altro le stesse case popolari si possono acquistare, tramutando l’affi tto in mutuo. Politiche simili a dire il vero non sono solo di Scorzè, ma sono utilizzate anche
in tanti altri stati europei.

lunedì 11 aprile 2011

233) Il Consiglio Comunale di Scorzè dice NO ai clandestini.

No al centro di accoglienza immigrati nel territorio. No alla tendopoli. No al rifugio per immigrati clandestini ma un invito a limitare e ridurre il flusso migratorio che si sta verificando dalle coste del Nordafrica e provvedere, casomai, alla celere espulsione dei clandestini.

Questo in sintesi l'ordine del giorno approvato dalla maggioranza, contrarie le opposizioni, venerdì sera in consiglio comunale per esprimere la contrarietà dell'amministrazione comunale all'ipotesi di utilizzo della base missilistica di Peseggia come centro di accoglienza immigrati.

L'area in questione non possiede requisiti adeguati di sicurezza e sorvegliabilità e tantomeno requisiti igienici. Il flusso migratorio pregiudicherebbe la sicurezza di tutto il territorio e la base non possiede servizi igienici soprattutto nel caso venisse innalzata una tendopoli.

Nel territorio di Scorzè l'immigrazione ha già superato il livello di sicurezza.

Scorzè quindi non ha bisogno di ulteriori immigrati, soprattutto quando si tratta di extracomunitari clandestini (nessun profugo di guerra, nessun bambino, niente donne, nessun esiliato politico...) che approfittano del momento di confusione in nordafrica per sbarcare a Lampedusa e entrare in europa in barba alle regole, organizzando addirittura cortei di protesta perchè mancano le sigarette o non è gradito il pasto servito nel centro accoglienza.

CALCI NEL CULO! Non si tratta di profughi di guerra, ma di giovanotti tra i 17 e i 40 anni, benvestiti, con telefonino, che hanno sborsato da 2 a 5 mila euro per arrivare sulle coste italiane. Molti di loro sono vecchie conoscenze delle forze dell'ordine, quasi tutti spacciatori espulsi più volte, alcune decine già arrestati in quanto pizzicati a spacciare a poche ore dallo sbarco. A Scorzè di teppisti nordafricane ce ne sono già troppi, non è il caso di incrementare la dose.

domenica 3 aprile 2011

232) Pensioni ai "Nonni" extracomunitari: è boom di domande.

Senza aver mai versato contributi incassano 7.156 euro l’anno Gli extracomunitari con carta di soggiorno fanno arrivare in città i genitori over 65 che all’Inps chiedono il ‘vitalizio’ Tredici mensilità da 550,5 euro, mentre un veneto non ne incassa più di 500 pur avendo versato contributi per anni Ci sarebbe una certa preoccupazione anche a Modena per il dilagare di richieste d’ assegni sociali da parte di immigrati che, a quanto sembra, stanno mettendo in seria difficoltà l’Inps. Non esistono cifre precise del fenomeno,che possono essere forniti solo dalla Direzione Generale di Roma. Dalla capitale ci spiegano che i dati, per singole province, possono rilasciarli solo dopo una richiesta scritta all’Inps di competenza, incaricata poi di inoltrarla alla stessa Direzione Generale. Insomma, forse fra qualche mese si potrà sapere qual’è la situazione sul fronte assegni sociali agli immigrati. Ma in che cosa consiste questa richiesta da parte degli immigrati degli assegni sociali? Le cose stanno così: gli immigrati che hanno compiuto i 65 anni e non hanno redditi oppure sono sotto la soglia dei 5mila euro annui, hanno diritto a quella che una volta si chiamava “pensione sociale”. Quando gli extracomunitari regolari residenti in città o in provincia con tanto di carta di soggiorno in regola e residenza, si sono accorti delle normativa di legge – tutto deriva dalla legge 388 del 2000 (inserita nella finanziaria 2001 dell’allora governo Amato) che ha riconosciuto l’assegno sociale anche ai cittadini stranieri – non hanno fatto altro che presentare domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare a Modena genitori o parenti anziani. Tra gli immigrati extracomunitari, pare che gli albanesi siano stati gli antesignani e maestri in materia. Come funzione questa legge varata dal parlamento italiano? L’extracomunitario regolare, dopo aver fatto venire a Modena i congiunti, manda i familiari o il familiare ultra- 65enne all’Inps. Qui l’interessato autocertifica l’assenza di reddito oppure dichiara la pensione minima nello Stato di provenienza – che deve essere certificata – e il gioco è fatto. L’Inps a quel punto eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale, più 154,9 euro di importo aggiuntivo. In totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7.156 euro l’anno, esentasse. In sostanza genitori, nonni e parenti tutti over 65 di lavoratori extracomunitari, percepiscono i 7.156 euro all’anno, senza aver mai versato alcun contributo all’Inps. Tutto questo mentre una buona fetta di pensionati nostrani, percepisce pensioni di 500 euro al mese, meno dell’assegno agli anziani stranieri e tutto questo dopo aver versato contributi e pagato tasse per una vita. C’è poi un altro particolare che sa tanto di “beffa”: se il genitore, il nonno, il parente straniero in Italia non si trova bene, può tranquillamente tornare in patria, tanto l’assegno continua a decorrere. E nei paesi nordafricani con queste cifre si vive da “nababbi”. Ultimamente comunque sono satte adottate restrizioni e gli stranieri che beneficiano dell’assegno sociale non devono lasciare il nostro paese. Le domande degli stranieri per l’assegno sociale sarebbero in costante aumento e vengono quasi sempre accolte dall’Inps, visto che la legge non prevede nè un minimo di versamenti e nemmeno un certo tempo di residenza.

venerdì 4 febbraio 2011

231) Il federalismo purtroppo è solo un leggero surrogato di ciò che servirebbe veramente.


il federalismo purtroppo è solo un leggero surrogato di ciò che servirebbe veramente.
pubblicata da Gabriele Michieletto il giorno giovedì 3 febbraio 2011 alle ore 19.49

Una parte della nazione lavora, produce ricchezza, l'altra parte costa.

una parte della nazione vive di lavoro autonomo e libera impresa, l'altra parte di impiego pubblico.

una parte della nazione rispetta le regole, l'altra parte se ne infischia.

una parte della nazione è sottoposta a controlli, indagini, fisco, regole... messe in atto dall'altra parte della nazione.

si, perchè nove militari e mezzo su dieci sono meridionali, dieci finanzieri su dieci soino meridionali, nove poliziotti e carabinieri su dieci sono meridionali, nove prefetti su dieci sono meridionali, nove procuratori su dieci sono meridionali, nove dipendenti pubblici su dieci sono meridionali....

nove aziende su dieci sono al nord, nove euro su dieci vengono dal nord, (ma nove su dieci vengono spesi al sud)

chi controlla le aziende del nord sono forze dell'ordine del sud, chi controlla i conti dei lavoratori del nord sono finanzieri del sud, chi controlla gli automobilisti del nord sono poliziotti del sud....

così al nord se guidi senza casco ci rimetti la moto e paghi la multa, al sud se ne fregano..

al nord il lavoro in nero è punito severamente, al sud oltre metà delle persone lavora in nero, la sorella di quel finanziere che qui ti rompe il culo per uno scontrino a caserta ha un laboratorio con sei donne che lavorano "all black" e la ditta non ha neppure la partita iva... e quando il fratello va a trovarla le dà pure una mano...

non serve creare due nazioni, perchè già ora ci sono due nazioni.

il fatto è che chiedere la cosa più naturale del mondo, ovvero l'autodeteminazione di un popolo, qui da noi resterà un sogno, perchè stato, forze dell'ordine, magistratura, prefetture e tutto l'apparato pubblico non potrebbero sopravvivere senza il nord coglione che lavora e paga per mantenerli...

non si lasceranno scappare la fonte di reddito che garantisce la loro sopravvivenza, non si lasceranno scappare chi da sempre li mantiene senza battere ciglio.

anche una rivoluzione armata sarebbe impensabile, tutto l'esercito ci sarebbe contro.

cambiare le regole da roma? ci stiamo provando, ma è nato il "partito trasversale del sud" che va da fini a vendola, da rutelli a di pietro, dai magistrati a santoro, passando da quel pd che si proclama progressista ma che si dimostra becero e inchiodato su vecchie logiche di gestione ammuffite.... tutta gente che si fa mantenere allegramente da quel nord che non ha ancora preso pienamente coscienza della necessità di scaricare la zavorra per poter finalmente vivere secondo le proprie possibilità e le proprie forze.

forza nord, è tempo di svegliarsi.

mai come oggi mi sento secessionista, mai come oggi sono stanco di questa situazione insostenibile, fanculo roma, romani, centralisti, mafiosi, mantenuti, fanculo tutti.

sabato 8 gennaio 2011

230) Facebook CENSURA l'account "Amici Lega Nord Scorzè", con gruppi e 4900 amici.




Scrivo con un certo tasso di amarezza in gola... Facebook, il social network del momento ha deciso (o meglio, qualche imbecille che lavora per facebbok ha deciso) di oscurare l'account degli amici della sezione Lega Nord di Scorzè.

Nessuna motivazione, nessun preavviso, nessun richiamo, hanno preferito disattivare e via. Chi decide ciò, chi si permette, tra milioni di account e gruppi, di spegnerrne uno piuttosto che un altro? perchè solo quello della Lega e non quelli di altri partiti politici? Se non fosse gradita la politica bisognerebbe disattivarli tutti.

Nessun atto scorretto da parte del soggetto eliminato, nessun provvedimento in tre anni, nessu problema con i 4.900 amici con i quali si condividevano pensieri e immagini...
La censura unilaterale subdola e vigliacca ha colpito senza giustificazioni.
Ognuno è libero di vederla come crede, io sono deluso e irritato.

Facebook dovrebbe verificare la buona fede e l'onestà dei propri collaboratori.

sabato 11 dicembre 2010

229) UNITA'? Unità di cosa?


parto da un ragionamento dell'amico Bellei, e da alcuni discorsi che da qualche mese si fanno insistenti....

Incessantemente, l’informazione “politicamente corretta” e i libri di scuola descrivono il Risorgimento come un unanime e festosa azione di un popolo che si è liberato da una odiosa combriccola di loschi tiranni.

Il 150° potrebbe essere ormai l’occasione per rivedere più serenamente e onestamente quegli avvenimenti: tutto lascia però pensare che la corrente patriottica ridia fiato alle trombe della retorica più ottusa. Solo nell' ambito dell’editoria storica la parte unitarista sembra tenere uno strano silenzio, a fronte della pubblicazione di numerosi studi e libri che analizzano invece le vicende in maniera assai diversa dall’annacquata narrazione patriottica. Perchè vogliamo l'indipendenza della Padania

Nel gennaio 1861 si tennero le elezioni per il primo parlamento unitario. Su quasi 26 milioni di abitanti, il diritto a votare fu concesso dai nuovi governanti solo a 419.938 persone (circa l'1,8%), sebbene soltanto 239.583 si recassero a votare; alla fine i voti validi si ridussero a 170.567, dei quali oltre 70.000 erano di impiegati statali. Vengono eletti 85 fra principi, duchi e marchesi, 28 ufficiali, 72 fra avvocati, medici ed ingegneri.

L'unità d'Italia, un'unità cercata dalla massoneria e dai poteri forti in odio alla chiesa cattolica e contro la volontà stessa dei popoli: il risorgimento è stato un movimento che aveva al suo interno, uomini di potere monarchico,e che con la nascita dell'Italia unita , ha rovinato tutte le peculiarità locali che caratterizzavano la penisola.Per chi non ha gli occhi foderati di prosciutto può tranquillamente constatare che dopo più di un secolo di occupazione militare italiana i risultati di questa operazione sono : dal collasso economico della pubblica amministrazione, la totale disintegrazione del tessuto economico del mezzogiorno e le tasse esorbitanti da stato sociale modello Scandinavia (salvo poi restituire una qualità di servizi da paese da terzo mondo).

La lega nord per l'indipendenza della padania non è assolutamente contro i meridionali ma li considera come gli emiliani, i romagnoli, i veneti, ecc. ecc. vittime dello stato unitario italiano e appoggia chiunque in quelle terre voglia ribellarsi all'inefficienza e all'arroganza dell'invasore.

quando si cerca di mettere assieme per forza cose troppo diverse non si ottiene una amalgama, ma un minestrone, una accozzaglia di cocci, un insieme di calcinacci.

il tentativo di creare uno stato unico (italia) con ogni mezzo ( impiego di mecenari, elezioni truffa) ha portato a due, anche tre macroregioni talmente diverse per indole, abitudine, clima, necessità, mentalità da non poter essere definite popolo, un veneto ha molte più cose in comune con un austriaco che non con un calabrese o un sardo, un siciliano ha una mentalità che poco si confà a quella valdostana o emiliana, i tranquilli abruzzesi si offendono se paragonati ai vicini campani.

cos'è l'italia? cos'è la sua ipotetica unità? cosa c'è da festeggiare?

penso non sia il caso di spendere un solo minuto o un solo euro per ricorrenze come questa.... ma se proprio avanza qualche euro invito a darlo a chi ne ha bisogno, sarà almeno speso con coscienza.

venerdì 23 luglio 2010

228) IL"RALLY CITTA' DI SCORZE' 2010" diventa internazionale, il 20, 21 e 22 Agosto la grande festa motoristica.


Tre Province, sei Comuni, un successo ormai consolidato e un grandissimo afflusso di appassionati fanno del Rally scorzetano l'evento clou del panorama sportivo estivo.

Quest'anno la manifestazione inizia il venerdì sera con raduno motociclistico, stand gastronomico e esposizione di auto lungo il centro storico, e si protrae fino alla domenica sera.

Novità dell'edizione 2010 saranno due prove speciali in notturna e il padiglione pizzeria ristorante allestito in piazza, con specialità del territorio e pizze cotte a legna, ancora un mistero il nome dell'apripista, ma tutti si aspettano un pilota di grande rilievo dopo il grandissimo successo dello scorso anno quando ad inaugurare la competizione fu il mitico Jean Ragnotti che ha attirato in centro paese migliaia e migliaia di appassionati del mondo rallystico.

mercoledì 12 maggio 2010

227) FEDERALISMO FISCALE: AVANTI TUTTA!

Bossi 1

Salvo colpi di scena, entro la fine di questa settimana ci sarà il via libera da parte della Commissione Bicamerale presieduta da Enrico La Loggia al federalismo demaniale, il primo passo per l'attuazione concreta della riforma federale del fisco.

"Molto soddisfacente il lavoro svoltosi in Commissione, durante il quale si è proceduto con la conclusione dell'audizione del ministro Calderoli". Così Enrico La Loggia, presidente della Commissione Parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale. "Particolarmente significativa l'intenzione manifestata dal ministro in ordine alla nostra proposta, condivisa dall'intera Commissione, di destinare all'abbattimento del debito pubblico i proventi derivanti dalla valorizzazione dei beni trasferiti dal patrimonio dello Stato agli enti territoriali", aggiunge La Loggia.

L'INCHIESTA - Diecimila terreni, 9 mila fabbricati, 5 mila chilometri di spiagge, 234 corsi idrici, 69 laghi per un’estensione di 550 chilometri quadrati: diventeranno “federali”. Sono i 17.400 beni che ora appartengono allo Stato, è la prima spartizione: entro il 21 maggio passeranno alla gestione di Regioni, Province, Comuni e alle future città metropolitane.

Il federalismo demaniale. Si chiama federalismo demaniale, ed è il primo passo reale della vecchia “devolution” avviata in Parlamento. Alla fine dello scorso anno, infatti, il Consiglio dei Ministri ha varato uno schema di decreto legislativo che si intitola appunto federalismo demaniale e che fissa i principi generali e le procedure per regolare il trasferimento di parti del patrimonio immobiliare dello Stato a favore degli enti territoriali. Il decreto legislativo del governo, ora all’esame del Parlamento, da approvare e trasformare in legge entro il 21 maggio, pur non contemplando la cessione dei beni storici e culturali del nostro Paese lascia aperta più di una questione.

Le origini del Demanio. Partiamo dal principio. La materia oggetto del decreto del governo ha origini lontane. Il Codice civile del 1942, infatti, stabilisce che lidi, spiagge, porti, fiumi, laghi, acque pubbliche, miniere, aeroporti, beni storici, archeologici e artistici, ferrovie, grandi strade, acquedotti, caserme, foreste appartengano allo Stato e siano gestiti dal Demanio. Nel tempo però sono entrati in scena nella nuova Costituzione anche gli enti territoriali: Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane, parte integrante dello Stato, con il loro diritto a gestire una parte del patrimonio pubblico.

Idea di base: la “valorizzazione” dei beni. Il passaggio dei beni a questi enti territoriali avverrà gratuitamente e l’idea cardine alla base del decreto è quella di “valorizzare” tali beni, sui quali ora lo Stato guadagnerebbe davvero poco. La ragioneria dello Stato, infatti, ha spiegato che il patrimonio statale vale 46,823 miliardi di euro ma ne frutta appena 189 milioni l’anno: il demanio marittimo rende allo Stato 97 milioni di euro l’anno, cioè 190 euro per ogni 100 metri di spiaggia, le miniere fruttano 347 mila euro, mentre dai canoni di concessione per l’uso delle acque pubbliche si ricavano appena 2,7 milioni.

Per quanto riguarda le spiagge, ad esempio, le Regioni hanno la competenza legislativa sul turismo, ma i canoni demaniali li riscuote lo Stato, così oggi i Governatori non sono spinti in alcun modo a legiferare sulla materia.

Nell’ambito del federalismo demaniale – rende noto inoltre la Ragioneria – il patrimonio trasferibile e’ pari a 2,975 miliardi, in quanto il resto e’ indisponibile o demanio storico-artistico che e’ trasferibile solo a determinate condizioni.

Una quota “irrisoria” del patrimonio pubblico. L’operazione riguarderà dunque una «quota irrisoria» del patrimonio pubblico, fa sapere il direttore dell’Agenzia del Demanio, Maurizio Prato. Un patrimonio pubblico per lo più sconosciuto, se si pensa che il termine concesso a tutte le amministrazioni per comunicare i beni posseduti scadeva il 31 marzo scorso, ma la conclusione di queste comunicazioni è ancora molto lontana.

Il primo decreto attuativo del federalismo fiscale potrebbe valere solo 5,5 miliardi di euro secondo il Demanio. Prato, infatti, ha dichiarato nei giorni scorsi che, sebbene «non è dato conoscere preventivamente l’entità quantitativa dei beni di proprietà dello Stato che saranno concretamente incisi dall’operazione», difficilmente la somma potrà superare i 5 miliardi.

Per Calderoli: “Tanti i beni da riutilizzare”. In disaccordo sulle cifre fornite da Prato il ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli. «Il patrimonio demaniale – ha dichiarato il politico leghista – è una cosa, ma ci sono tanti altri beni che non fanno parte di questo patrimonio». Tra questi i fiumi, che solo teoricamente non valgono nulla ma che potrebbero essere dati agli enti locali e da questi girati in concessione ai produttori di energia elettrica. Oppure gli edifici che le amministrazioni statali hanno in uso ma non utilizzano e che verrebbero riconvertiti e utilizzati.

A chi andranno i beni demaniali. Ma al di là dei numeri, i dubbi e le questioni aperte dal federalismo demaniale restano tante: prima fra tutte il criterio con il quale i beni dello Stato dovranno essere trasferiti: non è chiaro se questi verranno ceduti alle Regioni e da queste alle loro province e comuni, come chiedono i governatori “pro regionalismo”, oppure dai comuni, come vorrebbero i sindaci fautori del “municipalismo”. Il testo portato in Parlamento prevede che lo Stato compili un elenco dei beni cedibili, che Regioni ed enti locali scelgano cosa prendersi e che l’attribuzione si faccia considerando le dimensioni territoriali, le funzioni esercitate e la capacità finanziaria degli enti che li domandano.

La mappa dei beni tra Nord e Sud. Aperto anche il problema dell’equilibrio – o meglio disequilibrio – tra le diverse Regioni ed enti locali, da cui diventa sempre più chiaro il “peso” che il provvedimento potrà avere sulle finanze delle autonomie locali. La Corte dei Conti, in audizione alla Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale conferma che il valore dei beni che potrebbero essere trasferiti si aggira intorno ai 3 miliardi. Una cifra che il presidente della Corte, Tullio Lazzaro, definisce “relativamente limitato”. Si tratta, tra l’altro, spiega sempre Lazzaro, di un patrimonio “fortemente sperequato”, per quanto riguarda la distribuzione e il valore.

I beni del nord valgono il doppio di quelli del sud. Dati alla mano, in effetti, se i circa 17.400 beni a disposizione sono distribuiti più o meno uniformemente sul nostro territorio, il loro valore indica un notevole gap tra settentrione e mezzogiorno. Si parla, infatti, di 1,3 miliardi al nord contro 756 milioni al sud.

Il Lazio la fa da padrone, seguito dal Veneto. La prima regione del sud a comparire è la Campania al quarto posto, una delle 3 regioni del sud nelle prime 10. Di quei 3,2 miliardi di beni disponibili, infatti, un quarto sta in un’unica regione, il Lazio che, in base al trasferimento dei beni, potrebbe contare su 859.751 milioni. Si tratta del 27% del totale del valore trasferibile contro un peso in termini di popolazione residente del 9,4%. Un dato che salta agli occhi se paragonato, ad esempio, a quello della Lombardia dove è localizzato il 9,8% del valore dei beni trasferibili a fronte di un peso del 16% in termini di cittadinanza. Il Veneto (364 milioni) ne ha più della Lombardia (315) che però ha il doppio degli abitanti. Liguria e Marche hanno la stessa popolazione, ma la prima ha beni demaniali cinque volte superiori alla seconda (184 milioni contro 38).

Una guerra tra poveri? Insomma, secondo la Corte dei Conti, nonostante il federalismo demaniale possa rappresentare un “volano” per la riqualificazione dei territori, la “dimensione ridotta dei ‘valori finanziari’ e la forte disomogeneità della distribuzione territoriale rischiano di rendere una distribuzione molto frazionata dei beni, in cui prevalga il solo criterio territoriale, poco produttiva”. Il federalismo demaniale, insomma, rischia di trasformarsi in una guerra tra poveri visto che, come abbiamo visto, dei 46,8 miliardi di patrimonio a disposizione il rendimento è appena di 189 milioni l’anno.

L’opposizione. Le opposizioni, Pd in testa chiedono più chiarezza su costi e garanzie della coesione nazionale. “Nessuna tabella – attacca la segretaria del partito di Bersani – è finora arrivata nelle commissioni parlamentari competenti. In questo quadro è sconcertante che il ministro degli Interni Maroni minacci l’interruzione della legislatura se non verrà completato il federalismo fiscale”.

Il debito pubblico. I nodi non mancano: altra questione spinosa è quella legata al debito pubblico italiano, in parte garantito da questi beni di cui ora lo Stato si priva. Lo Stato, infatti, è obbligato a usare i proventi delle sue dismissioni per la riduzione del debito pubblico, ma Regioni, Comuni e Province non hanno questo obbligo. C’è poi un ulteriore rischio: il decreto prevede la possibilità di attribuire i beni immobili direttamente a fondi immobiliari costituiti da enti territoriali a cui possono partecipare anche soggetti privati, con il pericolo di svendere il patrimonio immobiliare pubblico. Sarebbe dunque necessario da parte degli enti locali l’mposizione di vincoli alla destinazione d’uso di questi immobili.

Il percorso della legge. Anche le scadenze relative al provvedimento sembrano essere troppo ravvicinate: la legge si deve fare entro il 21 maggio, data entro la quale ci sarà il secondo e definitivo passaggio a Palazzo Chigi. Quindi, entro 21 agosto tutte le amministrazioni pubbliche centrali dovranno dire quali immobili e terreni vogliono tenere per sè e motivare la loro decisione, a settembre l’Agenzia del demanio pubblicherà l’elenco dei beni disponibili.

Una lista di massima il ministero dell’Economia già ce l’ha, su quella ha stimato i 3,2 miliardi di beni trasferibili. Quindi sarà il turno di regioni ed enti locali, che entro il 21 dicembre dovranno dire quali di quei beni vogliono prendere. Potrebbe quindi accadere che vi siano due diverse amministrazioni che richiedono il trasferimento dello stesso bene, ma in questo caso non è stabilito chi sarà l’effettivo beneficiario o se tra i due contendenti il bene rimarrà allo Stato.

Dal 2011 entrano in scena i nuovi proprietari. A partire dal 21 gennaio 2o11 potranno essere varati i decreti per l’attribuzione ai nuovi proprietari. Nel caso tutto dovesse stare nei tempi, considerati “strettissimi” dalla stessa Agenzia del demanio che ha consigliato al governo di prevedere tempi più lunghi, il compito di fare in modo che tutto fili per il meglio sarà degli amministratori locali e le decisioni anche dei cittadini. Sindaci, governatori, presidenti di provincia dovranno indicare sui siti Internet dell’amministrazione cosa intendono fare con i beni ricevuti e la legge prevede che su questi progetti si possano indire delle consultazioni pubbliche, anche telematiche, tra i contribuenti.

Il parere dei cittadini. I beni demaniali di proprietà degli enti territoriali “riconvertiti” ad esempio in alberghi o supermercati dovranno dunque passare al vaglio dei cittadini, che decideranno se approvare o meno l’idea e la “valorizzazione” di quei beni. Attenzione, però: le amministrazioni locali non sono obbligate a consultare i cittadini. Se lo faranno, quei beni non più statali saranno paradossalmente, per la prima volta, veramente dello Stato. (da affariitaliani.it)

martedì 30 marzo 2010

226) LUCA ZAIA E' GOVERNATORE DEL VENETO: e saluta i suoi sostenitori con una lettera in lingua veneta.


A xe na vitoria granda! I Elettori ga fato un quarantoto. El Veneto torna a còrar e se vèrze na nova storia.

Ne tocarà, i giorni a vegner, de lesar sui giornai i rajonamenti dei studai sul voto; i discorerà sui "flussi elettorali", sui "dati scorporati" - e ghe mancaria altro. I fa ben!

Na roba parò a ga da essar ben ciara: el Popolo veneto ga dito che vol a libertà, a sicurànsa e a paronansa a casa soa. A la vizilia del voto ghe go domandà ai Elettori de tegnar de conto al fato che ste elezion regionali podeva essar un plebiscito par el Veneto che i vol. A xe stada na risposta ciara e forte. Ne toca a noaltri, tuti insieme, far in maniera de rincuràr a volontà del popolo: che vègna sùito el federalismo de le tasse, el tajo al dessipamento fato da quei che no i sa da dove che a vien coi schei de a xente che laora! Ghe vol sùito istituzion nove!

Sta qua xe a vitoria del Veneto, de i so òmeni e de e so fémene. Vojo sperar che metaremo da na banda i mal de pansa che le votassion fa vegner.

Mi sarò el Presidente de tuti; e par tuti me darò da far e tuti scoltarò!

Gavemo un gropo da desbroiar che no xe mia da poco. Penseo che sia un dogo farse dar el federalismo? Fin a un co' noaltri veneti gavemo tirà a careta anca par chealtri. Ma desso xe ora, e sarìa anca passada, che pensemo na s'cianta anca par i nostri fioi. Ghe vorìa de vedar un fiantin più in là. Securo che el Veneto xe na region maravejosa, ma xe ora che se descante: a politica a serve par cresar. Na man ai altri ghe a daremo, ma prima - come farìa un bon pare de fameja - dovemo pensar a la nostra xente, a spendar i schei fruto del nostro laoro par la nostra tera.

Ghe vol qualchedun che se sacrifich! e a pròvar el federalismo? Semo qua, ghe pensemo noaltri veneti a andar vanti par capir cossa che sconde el futuro. E par scomisiar, ne core suìto un novo Statuto, che a nostra Region a speta da massa temp. Gavemo da risvejarse come popolo, trovar la dignità e l'autonomia che gavemo perduo dai tempi de la Serenissima Republica.

Se meta el cor in paxe quei che ga paura de un rabalton. Col voto del Popolo veneto xe scomisiada na nova stajon. A poitica xe mejo che a cambie passo. E che nessun prove a tirarse indrio. Mi par primo. So che se go l'onor de combatar par a libertà del Veneto el merito xe de a passion e dei sacrifissi de tanti òmeni e fémene che ga fede ne la storia de a nostra Comunità. Ghe rendo grassie a tuti de cuor, uno par uno; e co lori, ringrassio anca i elettori che ne ga dà el so voto.

No lassaremo che a so bona volontà vegna stuada ne le stanze dei palassoni romani o venessiani.

Quel che i vol, i Cittadini veneti lo gà dita ciaro col so voto. A lori, e sol a lori, ghe respondaremo.

Luca Zaia

venerdì 5 marzo 2010

225) SECCHI DI CORRENTE, CONTRABBANDO DI WATT : in Regione Veneto (forse) si parlerà anche di questo.



Torno da una riunione e devo recarmi ad un altro incontro al quale sono stato invitato, ma so che in paese si sta svolgendo un'assemblea pubblica nel corso della quale viene presentato un tizio candidato alle elezioni regionali, e, incuriosito da alcune notizie lette su internet decido di fare un salto a sentire cosa il signore in questione propone di interessante.

Ho la possibilità di assistere alla performance del giovane candidato solo per una mezz'oretta, ma in questo breve lasso di tempo le mie orecchie hanno modo di sentire e collezionare una serie inaudita di strafalcioni di ogni colore e foggia, oltre che una serie di ovvietà talmente logiche e scontate da risultare disarmanti.

Ho sentito parlare di energia in modo talmente grossolano e inesatto da far sorridere chiunque, ho sentito dire che c'è chi compra l'energia elettrica francese di notte... E POI LA RIVENDE IN ITALIA DI GIORNO; AL TRIPLO DEL VALORE!!! (dovrebbe spiegarmi però dove la corrente viene tenuta nel frattempo, forse in frigo, o in fusti o damigiane? anche i bambini sanno che la corrente alternata non si può conservare nemmeno sott'olio, o immagazzinare per l'inverno! La realtà è esattamente il contrario: durante la notte la corrente utilizzata è poca, infatti anche l'enel consiglia di usare lavatrici o lavastoviglie di notte che costa meno e va dispersa... mentre di giorno con l'avvio di attività, industrie e mondo del lavoro di energia ne serve molta di più e in queste fasi di picco dei consumi si va ad attingere a fornitori stranieri)... Bellissima comunque l'immagine di questi signori che "DI NOTTE" (detto con tono di voce alterato e movimento delle mani a sottolineare l'inciucio, il fattaccio, la tresca..) vanno a comprare corrente in francia per poi rivenderla quando il sole sorge sui mercati italiani facendo in sostanza una specie di contrabbando dell'energia... un mercato nero del watt.. "AL TRIPLO DEL VALORE.." (errore, il fatto è che l'energia nucleare francese costa un terzo della nostra, sono assolutamente favorevole al solare, ma bisogna dire che il solare ha i suoi limiti... soprattutto di notte quando il sole non c'è.)

ho ascoltato il giovane aspirante regionale pontificare su fantomatiche raccolte differenziate (cosa giustissima, va incoraggiata e perfezionata) descrivendo un centro di lavorazione vicino a noi che sarebbe in grado di riciclare il 100% dei rifiuti... peccato che quel centro lo conosca benissimo, ci sono stato ed ho parlato con la titolare per una eventuale futura collaborazione, ed è noto sia in grado di riciclare solo alcuni tipi di materiali plastici e nient'altro (cosa utile e degna di nota, ma estremamente diversa da quanto sostiene il giovine).

Ho sentito il giovane regionalcompetitore parlare di risparmio energetico legato all'edilizia sostenibile e sostenere che pannelli solari, muri grossi e cappotto esterno sono la soluzione.. (da anni mi interesso di tale argomento, l'edilizia sostenibile è tutt'altra cosa, è un modo di costruire che non inquina prima, cioè alla realizzazione dei materiali, durante, cioè per mantenere il fabbricato energeticamente autosufficiente, e dopo, avendo avuto cura di realizzare il tutto con materiali facilmente recuperabili o riciclabili.. l'argomento è infinitamente più articolato e comprende materiali, lavorazioni, cantieri, fonti rinnovabili, solare, termico, geotermico, legno, pietra, tagli termici, aerazione, sopraelevazione, ecc).

Ho sentito il giovane politico proclamarsi non politico e sparare a zero su tutta la classe che ha amministrato e amministra il paese (cosa almeno in parte condivisibile) e sostenere che "solo noi" che "IO" ... che l'unica possibilità di salvezza ci è offerta da lui e il suo gruppo, che tutto quello che c'è è un muro da abbattere e che lui e i suoi....

Ho sentito questo nuovo messia dell'innovazione sostenere con apparente cognizione di causa ma con reale palese impreparazione una sequela di dati inesatti e di teorie imprecise.

Non ho invece sentito un giovane aspirante amministratore dire: sono una persona onesta, ho voglia di mettermi al servizio del mio paese, cerco di essere umile, voglio capire, voglio attivarmi affinchè questo paese possa migliorare, non ho sentito il giovane politico sostenere che si potrebbe fare meglio, che secondo lui o secondo uno studio (ma reale e concreto) qui e là si può andare a favorire le famiglie, l'impresa, i giovani, gli anziani o chessò io... non gli ho sentito dire: le mie idee assieme a quelle di altri possono essere utili, il mio contributo può essere confrontato e proposto...

ho sentito solo un giovane dire: è tutto da buttare, è tutto sbagliato, c'è la crisi, c'è internet, c'è skype, ci vogliono i pannelli solari, ci vuole onestà, l'acqua va difesa, bisogna riciclare, occhio algli sprechi....

Colgo l'occasione per ringraziarlo pubblicamente di tali preziose informazioni, ma voglio anche dirgli che ne eravamo tutti già a conoscenza.

Ho visto comunque un giovane aspirante regional consigliere che tutto sommato mi è sembrato simpatico e volenteroso.

basterà?

In bocca al lupo per la carriera.

martedì 22 dicembre 2009

224) EMERGENZA NEVE, TUTTOLOGI ESPERTI DEL GIORNO DOPO E CRITICONI NULLAFACENTI.. ma c'è anche chi ragionevolmente apprezza.


Ne ho sentite di tutti i colori, ho ricevuto telefonate e mail, critiche e considerazioni si sprecano... gli italiani sono fatti così: durante i mondiali tutti esperti di calcio, durante una nevicata tutti esperti di gestione delle emergenze.
I fatti: tra le due e le sei di sabato mattina una nevicata senza precedenti copre il territorio di Scorzè (e di buona parte del nord-Italia) con oltre trenta centimetri di neve, non quindi la solita spruzzata di neve sciroccosa, acquosa alta pochi centimetri che regolarmente ogni paio d'anni fa capolino da queste parti, ma una massiccia nevicata asciutta, farinosa, di quella che dura, di quella che io avevo visto solo in montagna, assolutamente mai da queste parti, mai a mia memoria, mai a memoria di persone più anziane di me.

Nei magazzini comunali la normale scorta di sale per le emergenze è pronta, i mezzi di intervento vengono allertati, i pochi dipendenti del Comune entrano in azione immediatamente e si prodigano al meglio con i mezzi che hanno e con il prezioso aiuto dei VOLONTARI (ribadisco, Volontari) della Protezione Civile. Precedenza a scuole, asili, municipio, strade di collegamento, sottopassi, incroci... in poche ore si è costretti a procurarsi altro sale ed un ulteriore carico viene procurato domenica. in 24 ore vengono sparsi sulle strade del territorio 400 quintali di sale e si riesce a mantenere aperte le scuole e tutti i servizi. (emergenze del passato sono state tranquillamente gestite con 50/60 quintali).

Ricordo che altrove, Bologna, Milano, Venezia e provincia, Padova, e buona parte del triveneto abbiamo assistito a chiusura delle scuole, dei servizi, blocco dei trasporti, delle autostrade, dei treni... a Padova si entrava solo con le catene, a Mestre non si poteva circolare... Una sola eccezione: la provincia di Treviso (almeno una parte) che si è difesa meglio delle altre, ma vorrei ricordare che la Protezione Civile di Treviso è la più efficiente d'Italia, e la Provincia di Treviso rappresenta un'eccellenza nel desolato panorama degli enti locali italiani ed ha investito (unica in Italia) dagli anni di Luca Zaia in poi cifre importanti in mezzi di Protezione Civile e addestramento uomini. Ricordo inoltre che proprio la Protezione Civile Trevigiana è stata la prima ad arrivare in Abruzzo a soccorrere i terremotati e l'Abruzzo non è certo confinante con Treviso...
A questo punto entrano in azione gli esperti della teoria (gli stessi che all'occorrenza sanno tutto di calcio, di sanità, di allagamenti, di gestione del territorio, di lavori pubblici) ed i loro preziosi "io avrei fatto.." "ai miei tempi..." ecc. ecc.

E si sprecano giudizi e sentenze: "il comune non ha fatto..""il paese è completamente ghiacciato""Le strade sono sporche" sporche si, ma percorribili,
dimenticando che bisogna fare i conti con storicità: mai una nevicata simile si era vista a Scorzè, bisogna fare i conti con i mezzi a disposizione: non siamo la Provincia autonoma di Bolzano con i suoi miliardi ed i suoi spazzaneve, non abbiamo decine di operai come altrove, non ci hanno mandato i militari, non abbiamo i volontari di Treviso, educati e sensibilizzati da anni, non abbiamo le attrezzature idonee per affrontare tali emergenze.

Il mio giudizio è totalmente diverso: con pochi operai, pochi mezzi (trattori di contadini che spargevano sale e spazzavano neve) e un gruppetto di volontari della Protezione Civile si è riusciti a garantire gli spostamenti su tutto il territorio e la fruibilità di ogni servizio pubblico.
Altrove in generale la situazione era nettamente peggiore.

Grazie a chi si è dato da fare, grazie agli operai che hanno lavorato ininterrottamente per due giorni, grazie ai volontari che si sono prodigati...

... e agli "esperti tuttologi del giorno dopo" vorrei chidere per il futuro di munirsi di pala e dare una mano... sarebbe più utile delle loro sterili e sgradevoli critiche.

domenica 20 dicembre 2009

223) LUCA ZAIA FOR PRESIDENT: A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE, IL VENETO ALLA LEGA NORD


-Alea Jacta Est-

Luca Zaia è ufficialmente candidato governatore del Veneto, il giovane ministro del Carroccio ha accettato la proposta di candidatura avanzata dal direttivo della Lega Nord.
A Luca tutto il mio appoggio, la simpatia e gli auguri che si merita.

lunedì 14 dicembre 2009

FREE PADANIA - Padania libera



venerdì 11 dicembre 2009

222) DA ROMA FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA: la Lega Nord propone di ridurre il numero dei parlamentari


COMUNICATO STAMPA

CALDEROLI - RIFORME: “DA LEGA PROPOSTA PER RIDURRE NUMERO PARLAMENTARI. PUO' ESSERE LEGGE IN SEI MESI”

“Per coerenza con il taglio delle poltrone negli enti locali realizzato nella legge Finanziaria, in attesa di una proposta da parte del Governo di una riforma costituzionale complessiva, ho richiesto ai capigruppo della Lega Nord alla Camera e al Senato di presentare una proposta per tagliare l’attuale numero dei deputati e dei senatori, intervenendo, pertanto, soltanto su questo specifico punto della Costituzione.

La mia richiesta è già stata fatta propria dai gruppi parlamentari della Lega Nord e se il Parlamento e le forze politiche si dimostreranno coerenti con le dichiarazioni pubbliche rese fino ad oggi a riguardo questa proposta potrebbe diventare legge nel giro di poco più di sei mesi e dovrebbe raccogliere un consenso così ampio da non rendersi possibile il ricorso al referendum confermativo.

Ora è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.

venerdì 27 novembre 2009

sabato 14 novembre 2009

221) INFORMAZIONE INNANZITUTTO, migliorato il servizio Newsletter del Comune di Scorzè.


Assemblee, Consigli Comunali, informazioni di pubblica utilità, direttamente a casa tua con il servizio newsletter del Comune di Scorzè. Non è una novità, ma è ancora poco utilizzato e consiglio a tutti di approfittarne per essere informati.

Con il servizio "Newsletter" il Comune di Scorzè entra nelle case dei propri cittadini con le iniziative culturali, con le novità del sito web e con tutte le informazioni di carattere istituzionale di interesse generale.
Aderire al servizio è semplice, basta compilare i campi indicati ed attendere una e-mail di avvenuta iscrizione.

clicca qui per iscriverti alla newsletter
i mezzi ci sono, sfruttiamoli.

giovedì 5 novembre 2009

220) ASSEMBLEE PUBBLICHE, L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE INCONTRA I CITTADINI


Amministrare significa risolvere i problemi (e vi assicuro che sono tanti), e per risolvere i problemi bisogna conoscerli.
Questo è uno dei motivi che porta la nuova amministrazione comunale di Scorzè ad organizzare una serie di incontri con i cittadini in tutte le frazioni, non saranno le solite riunioni nel corso delle quali un oratore terrà un lungo monologo... saranno invece serate intense, utili agli amministratori per capire i problemi dei concittadini ed ai cittadini per essere informati sui temi d'attualità della vita amministrativa, per esporre opinioni e chiedere soluzioni.
Questo consentirà di ottenere un quadro degli argomenti più sentiti e di dare le giuste priorità nella tabella dei lavori e delle cose da risolvere da qui in avanti.
Una prima assemblea, organizzata grazie al gruppo Noi si è svolta a Gardigiano, e la partecipazione è stata massiccia e costruttiva: sono emersi fatti e necessità, si sono chiariti dubbi e il bilancio non può che essere definito positivo.
Il giro delle assemblee sarà ripetuto due volte l'anno, e questo consentirà ai cittadini di essere informati in tempo reale sulla vita amministrativa del paese e di interagire con chi è delegato ad organizzare i lavori.
Credo che sia questo il modo corretto di fare amministrazione, di informare e di scambiare dati ed opinioni con il paese, la trasparenza e la comunicazione dovranno essere al primo posto tra gli impegni della giunta e del Consiglio Comunale che a breve sarà visibile anche online sul sito del Comune, entro fine anno inoltre riprenderà la consegna casa per casa del notiziario comunale in una nuova veste grafica, che dovrebbe costituire una utile e gradevole sorpresa per ogni cittadino del nostro territorio.

calendario assemblee

RIO SAN MARTINO
LUNEDI’ 9 NOVEMBRE 2009 – ORE 20.30
Atrio scuola elementare

PESEGGIA
GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE 2009 – ORE 20.30
Sala Stignani-Salici (sopra la nuova mensa scolastica)

CAPPELLA
MARTEDI’ 17 NOVEMBRE 2009 – ORE 20.30
Oratorio Noi

SCORZE’
GIOVEDI’ 19 NOVEMBRE 2009 – ORE 20.30
Teatro Elios – Aldò

martedì 27 ottobre 2009

218) VIZI PRIVATI E PUBBLICHE VIRTU' , la politica va a puttane... e allora?


A un amministratore pubblico si chiede di non rubare e di essere corretto. Che poi vada a puttane, preferisca i travestiti, vada a letto con un koala o con un baobab sono solo affari suoi, la sfera personale è sacra e privata.

La mia solidarietà a Marrazzo (che non mi piace), a Berlusconi (che mi piace ancora meno), al deputato UDC che fa le orge in Hotel (e chi se ne frega) e a tutti coloro sbattuti in pasto alle malignità del popolo bue per questioni che non devono essere pubbliche.

Voglio un Ministro che vada a letto con un monopattino ma che sia onesto, e un premier che si infili un decespugliatore acceso nel culo un ma sia in grado di far ripartire l'economia e dia fiducia alla nazione.

'Fanculo la stampa del gossip e i paparazzi senza scrupoli.

domenica 11 ottobre 2009

217) PREMIO NOBEL A OBAMA. Lo show dei tarocchi continua.


Prossima tappa: Beatificazione di Barak, che sembra ormai destinato alla santificazione già nei prossimi mesi.

Questo Nobel assurdo e regalato forse vuol essere un premio alle intenzioni, un piccolo incoraggiamento, o forse è normale usare il premio Nobel per dire a qualcuno: "Non hai fatto un cazzo per meritartelo, ma confidiamo nel futuro"....

E dall'alto Teresa di Calcutta guarda giù e si sente confusa...

mercoledì 7 ottobre 2009

216) DRAMACLUB, ARTE A SCORZE': L'EVOLUZIONE DEI WRITERS IN VILLA ORSINI dal 10 al 30 ottore.



Dai muri alle tele, dalla vernice spray alle materie plastiche. Percorsi che hanno trasformato alcuni dei writers più noti della regione in artisti riconosciuti su scala nazionale ed europea. Delinearli, scoprirli oltre dieci anni dopo la stagione più florida della graffiti-art, è l’obiettivo di Post, esposizione allestita dal 10 al 30 ottobre negli spazi di Villa Orsini, Scorzè.
La mostra, seconda avventura espositiva dell’associazione The Dramaclub, propone le opere di dieci autori cresciuti tra muri e vicoli bui di un’espressione artistica difficile, perennemente in bilico tra l’ostilità di un panorama urbano che ancora non aveva avuto modo di accettarla e la foga irrefrenabile di un nuovo movimento creativo.
Post è uno sguardo ad ampio raggio capace di comprendere scultura, pittura, grafica industriale, arte dinamica. Una fotografia che permette di inquadrare l’evoluzione di uno stile di comunicazione i cui traghettatori spesso hanno ancora nome nelle vecchie tag, sigle.
In ricordo di Giulio Antonini, Post riunisce opere di Peeta, Maurato, Made, Joys, Marco Andrighetto, Hate, Cyro’s, Massimo Breda, Capo.
Il gruppo culturale The Dramaclub è un gruppo nato per ricordare Giulio Antonini, l'amico ingegnere e pittore scomparso giovanissimo in una sciagura aerea, con l'intento di promuovere opere di giovani artisti e nuovi stili ed espressioni artistiche.
Il Gruppo fondato dalla sorella di Giulio e da alcuni amici si sta rivelando come realtà consolidata ed attenta, in grado di organizzare e gestire eventi culturali di indubbia eleganza e innovazione.
Sabato 10 ottobre 2009 alle ore 18 ci vediamo tutti all'inaugurazione, in villa Orsini a Scorzè.

martedì 6 ottobre 2009

215) ACQUA MINERALE, TASSA, PENALIZZAZIONI, DATI, AZIONI.... E SINISTRE ASSURDITA'.


IL DATO:
estrarre acqua minerale può essere un'attività considerata in modo diverso in base alla regione in cui questo avvenga: in mezza Italia chi preleva acqua lo può fare senza problemi, in alcune regioni la quantità di acqua emunta viene tassata, in alcune regioni circa 1 euro a metrocubo, in altre 0,60 euro, nel Veneto fino a qualche settimana fa la tassa in questione era di ben 3 euro a metrocubo, cifra record dell'emungimento nazionale.
cosa significa questo? significa penalizzare le aziende venete rispetto a tutte le altre.
LE CONSEGUENZE: Da tempo il problema è percepito e discusso, e da tempo alcune forze politiche si sono mosse a vari livelli per portare la tassa regionale almeno al livello di quelle delle regioni vicine, anche perchè le aziende coinvolte, ed in particolare quella San Benedetto che dà da vivere a buona parte del nostro territorio (dipendenti, trasportatori, officine e indotto) e che, vista anche il momento storico particolarmente duro per l'economia in genere, annuncia di dover mettere in discussione un non meglio precisato numero di posti di lavoro. Qualcuno sostiene si tratti di esigenze interne di ristrutturazione e che viene colta l'occasione per fare un pò di pulizie... ma tant'è, la tassa esiste, è certamente iniqua e penalizzante, si cerca il modo di non dar modo all'azienda di utilizzarla come pretesto.
LE AZIONI:Come impedire un utilizzo pretestuoso della tassa?
Ovvio: mettendo in atto una serie di azioni volte al ridimensionamento della tassa, ed a muoversi per prima è la sezione Lega Nord di Scorzè che contatta i propri referenti in Regione, comunica con l'Azienda, e produce tra l'altro un volantino informativo ( volantino ) già nel marzo del 2009.

A luglio si insedia la nuova amministrazione (il 7 luglio primo consiglio comunale) e immediatamente si attiva per risolvere la questione.

Anche il PD di Scorzè scrive, si interessa, e chiede di trovare una soluzione per ridurre la tassa in questione e non mettere a rischio i posti di lavoro e viene pubblicato sul sito un documento a firma di due consiglieri comunali che riporto per intero:

Tassa di 3 € al metro cubo sul prelievo di acqua per imbottigliamento
di Gianna Manente e Giuliano Zugno

"Non SI PUÒ non Raccogliere, Soprattutto in questo momento di Difficoltà congiunturale, la pressante richiesta della Ditta S. Benedetto e delle Organizzazioni sindacali RAPPRESENTANTE dei Lavoratori, Che Hanno ripetutamente chiesto alla Regione di Mettere l'azienda in condizioni di Poter concorrere alla pari con Le altre imprese del Settore.
La tassa di tre euro al metro cubo di acqua prelevata, infatti, rappresenta un onere Che pesa sulla Capacità concorrenziale della S. Benedetto ", afferma la cons. Manente. "Va infatti Tenuto presente CHE SI TRATTA di una tassa regionale, la CUI Entità è doppia, in Alcuni casi tripla Rispetto ad altre Regioni, in qualcuna delle qualifiche il Balzello non ESISTE proprio. Evidente E 'venuto questo finisca per essere "punitivo" e discriminante. Siamo, Percio Fortemente preoccupati del grido d'allarme dei Lavoratori dell'azienda e, Che sta SERIAMENTE pensando ad uno Sviluppo produttivo fuori regione ", conclude la cons. Manente.
"Per questo motivo", continua il capogruppo Zugno, "ed anche per Raccogliere l'invito del sindaco alla collaborazione su questo tema, abbiamo Presentato Che una mozione impegna sindaco e Giunta ad Incontrare urgentemente il Presidente della Giunta regionale, e, congiuntamente ad una Delegazione consiliare, il Presidente del Consiglio Regionale insieme ai gruppi ivi rappresentati, per CHIEDERE con forza la revisione della tassa sul prelievo d'acqua.
Abbiamo altresì chiesto al Presidente del Consiglio Comunale di Inserire d'urgenza la discussione dell'argomento al primo consiglio utile, cioè domani sera. Sappiamo di non se la richiesta Sarà accolta, ma ci auguriamo Che prevalga la sensibilità al problema ed il senso di responsabilità.
DOBBIAMO fare tutto il possibile Perchè l'azienda di Scorzè continui a rafforzarsi sul Mercato, garanzia di occupazione per tanti scorzetani ed Fondamentale elemento di serenità economica per numerosissime famiglie. Contare Senza, poi, anche l'stagionale Importanza dell'occupazione e dell'impatto sull'indotto ".
Addirittura il PD in Regione si attiva in merito ed il consigliere Igino Michieletto accusa la maggioranza PDL-LegaNord di prendere in giro le aziende venete e produce il seguente comunicato stampa PD.
A Scorzè viene convocato a fine luglio (meno di un mese dalle elezioni) un Consiglio Comunale che produce un documento condiviso il quale impegna la giunta ad attivarsi immediatamente con la Regione Veneto.

L'ESITO:
La Giunta si muove, i Partiti anche, la Regione Veneto già in settembre abbassa la tassazione come richiesto ed auspicato da TUTTE le forze politiche.
Tutto è bene quel che finisce bene, dirà qualcuno.... e invece c'è un particolare che dovrebbe far pensare oltre che stupire chiunque dotato di logica e razionalità:

L'ASSURDO:
C'è un risvolto incredibile se non assurdo in tutta questa faccenda: parte da Scorzè la richiesta trasversale di ridurre la tassa, anche il Pd si mobilita, Il Consigliere Igino Michieletto del regionale accusa la maggioranza di tergiversare, poi finalmente in Regione si arriva a votare la tanto agognata riduzione dei famigerati 3 euro a metro cubo e cosa succede?
La maggioranza vota la riduzione, la tassa viene ridotta non ostante qualcuno in Regione non abbia votato ed abbia preferito astenersi.
Indovinate chi?
ESATTO!!!! proprio il PD, e la dichiarazione la fa proprio Igino Michieletto.
La coerenza non abita tra le fila del PD.