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venerdì 21 marzo 2008

79) SCORZE': COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO CLARA CAVERZAN


COMUNICATO STAMPA

Si approfitta della malattia di un consigliere comunale per far cadere l’ amministrazione

20 MARZO 2008

Con il Consiglio Comunale di 19/03/08 la politica ha messo in mostra ancora una volta il suo lato peggiore.
Non il confronto, non lo scontro, magari aspro, sulle visuali programmatiche che permettono di amministrare un Comune, ma l’ignobile imboscata concertata approfittando della grave malattia di un consigliere di maggioranza, che, tra le lacrime, ha manifestato l’impossibilità di continuare il proprio contributo al governo del paese.
Le avvisaglie di quest’ignobile imboscata si sono manifestate martedì, quando, con un mio assessore, sono stata costretta ad assistere alla pressione, al limite della violenza verbale, con motivazioni strettamente personali, in quanto voleva la sicurezza di subentrare a discapito della prima non eletta, posta in essere da un altro dei non eletti dello schieramento del consigliere con problemi di salute, che mi stava manifestando le intenzioni in merito al suo futuro nel Consiglio Comunale. Di questo fatto, sono stata costretta a dare informativa al sig. Prefetto di Venezia affinché valuti se il principio per cui l’eletto dal popolo debba essere “libero da vincoli e da mandati” sia stato oltraggiato.
E’ bene anche ricordare che il sig. Prefetto, sempre a causa della malattia del consigliere di maggioranza, avvisò a suo tempo, i consiglieri che avevano adottato come metodo, la strategia della mancanza di numero legale delle ripercussioni che tale pratica, mai usata dalle minoranze di Scorzè quando queste erano altre, possono produrre in sede legale, in quanto lesive per le aspirazioni e le aspettative della comunità.
Non nascondo la mia profonda indignazione: sono stata eletta dalla maggioranza dei cittadini del Comune di Scorzè.
Unica in Italia, sono riuscita a recuperare al “ballottaggio” 28 punti percentuali (accreditabili quindi personalmente al candidato Sindaco) acquisendo sul campo del confronto, il diritto di amministrare.
Non è quindi umanamente né politicamente accettabile che, a causa di interessi particolari di alcuni, che una maggioranza delle aspirazioni della quale ho sempre cercato la sintesi e la mediazione debba essere posta in crisi, non sulle scelte di programma, sinora tra l’altro rispettate, ma da ignobili mezzucci che rappresentano quella politica, dalla quale con gran voce i cittadini, dei quali mi sento parte, stanno prendendo le distanze, provocando una crisi democratica le cui ripercussioni nuoceranno all’intera comunità.

Il Sindaco Clara Caverzan

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' stato affermato da questa Sezione (Consiglio di Stato, Sez. V, dec. 6 maggio 2003 n. 2382) che l'art. 5 della legge n. 127 del 1997, che ha introdotto all'art. 39 della legge n. 140 del 1990 il testo successivamente riprodotto dall'art. 141 del t.u. n. 267 del 2000, allo scopo di superare tali incertezze, ha previsto, come presupposto per il provvedimento di scioglimento del consiglio comunale, da adottarsi con decreto del Capo dello Stato su proposta del Ministro dell'Interno, che le dimissioni della metà più uno dei componenti il consiglio comunale (sindaco o presidente della provincia escluso) debbano essere presentate in un unico contesto temporale. La norma, pertanto, dispone che le dimissioni debbono essere rassegnate o con un unico atto (ipotesi nella quale la contestualità temporale è data dall'unicità del documento), ovvero, anche con più atti che, peraltro, siano presentati tutti insieme ("contemporaneamente", cioè in fascio), al protocollo comunale: «ciò vuol dire, in concreto, che detti atti devono essere registrati dal relativo Ufficio (tenuto ex art. 38 dello stesso d.lgs. n. 267 del 2000 ad "assumerle immediatamente nell'ordine temporale di presentazione"), con protocolli in entrata relativi allo stesso giorno e alla medesima ora, in "stretta sequenza numerica"» (Cons. Stato, Sez. I, par. 10.10.2002, n. 3049). Nella prefata decisione si prosegue affermando che solo la contestualità delle dimissioni in un unico atto ovvero la sostanziale contestualità della protocollazione degli atti separati contenenti le dimissioni della metà più uno dei membri del consiglio risulta idonea a costituire la prova, sorretta da presunzione legale, della volontà concordata ed irrevocabile della maggioranza indicata dalla legge di provocare lo scioglimento del consiglio comunale. La contestualità vale anche a scongiurare lo scioglimento del consiglio comunale per una casuale sommatoria di dimissioni dovute a motivi diversi non certamente aventi finalità dissolutorie del consiglio comunale se non addirittura a manovre surrettizie delle minoranze dirette a determinare il risultato politico dello scioglimento dell'organo e un nuovo ricorso al corpo elettorale (come può accadere se consiglieri di minoranza, approfittando delle dimissioni di membri della maggioranza, ovviamente non motivate da intenti dissolutori, aggiungono a queste le proprie dimissioni, per raggiungere il numero di consiglieri dimissionari stabilito dall'art. 141 per lo scioglimento del consiglio). La norma è diretta, quindi, alla maggiore stabilità e alla conservazione, per quanto possibile, della amministrazione ordinaria del Comune, e a mantenere inalterata, nonostante le surrogazioni, la fisionomia che ad essa è stata democraticamente assegnata dal corpo elettorale (sulla contestualità, nel senso da ultimo descritto cfr. Cons. Stato, Sez. V, 26/05/1998, n. 696; Cons. Stato Sez. V, 6 maggio 2003 n. 2382, cit.; contra, tuttavia, Cons. Stato, Sez. IV, 03/03/2000, n. 1131, secondo cui «le dimissioni di almeno metà dei consiglieri in carica determina lo scioglimento del Consiglio comunale solamente se simultanee, ovvero presentate nello stesso giorno»).

Anonimo ha detto...

il 20 03 08 fuori del municipio hanno aspettato come sciacalli il consigliere ammalato: CENTOMO, ZUGNO, DANESIN, PIZZOLATO, BARBATO, VIALE ( RAPPRESENTATO DA BARBATO), PASTRELLO, BUSATO, DELLA NAVE, MANENTE hanno aspettato che presentasse le sue dimissioni e poi hanno presentato anche le loro dimissioni.

Sciacalli e avvoltoi

Anonimo ha detto...

Si vergognassero invece di andare sui giornali a dire stupidaggini.
Sono scorretti oltre ogni immaginazione.

Anonimo ha detto...

Per fortuna il consigliere che per 4 anni ha rotto i c......i senza motivazioni politiche importanti, è fuori e era ora. Spero non trovi altre casacche da indossare, visto che ne ha indossate tante e distruggendo ogni partito che è passato, Forza Italia sicuramente lo cacciera' se non vuole perdere la faccia. Sono con te Sindaco, hai dimostrato di avere le palle più di certi politici navigati che ti volevano fare le scarpe.