:::::::: REGOLE DI CORRETTEZZA::::::::

Vi prego di evitare di parlare in modo offensivo, blasfemo, accanito o pesante contro persone riconoscibili.
In questo blog sono tutti benvenuti, e tutti possono intervenire in anonimato (ma ricorda che il tuo pc viene identificato), con un nome di fantasia o utilizzando il proprio nome vero. evitate di firmarvi con nomi di altre persone, cosa sleale e di cattivo gusto. buona discussione

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lunedì 23 giugno 2008

121) QUESTA AMMINISTRAZIONE STA SULLE PALLE A QUALCUNO.... di molto molto potente.



un pò di storia

correva l'anno 2004, l'amministrazione Centomo aveva nel cassetto un prg da 730.000 metri cubi residenziali ( che sono 3500 appartamenti, che sono almeno 7000 persone, 7000 automobili, 7000 persone che chiedono servizi....) e 500.000 metri quadri artigianali ( che sono 1000 capannoni da 500 metri... o 500 capannoni da 1000 metri), un autoparco da 250.000 metri quadri, un'ennesima zona industriale verso zero branco, zero viabilità, zero urbanistica, zero servizi in più ai cittadini, zero comunicazione, zero zero zero...

solo una montagna di edificabiltà assolutamente superflua e non giustificabile.però aveva in mente un grande progetto: LA CITTADELLA DEGLI STUDI.
cazzo, mi son detto, una figata, un college all'americana con aule uffici laboratori teatro chiesa biblioteca palestra piscina.... poi sono andato a vedere i progetti e con mia massima delusione mi sono reso conto della presa in giro su cui navigavano i "signori" del mattone: altro che cittadella... una sola scuola, un cubo di venti aule in mezzo ai campi a due chilometri dal centro, in terra bassa a rischio alluvione, e non sul lato dove il paese si sviluppa, ma dal lato verso un'altra provincia... assurdo! e il costo? 13 miliardi delle vecchie lire.. azzo... e con tutte le scuole del comune lasciate andare a pezzi... e impegnando quei 13 miliardi non ci sarebbero più stati soldi da spendere in manutenzioni per molti anni... come se un padre di 6 figli spendesse dieci anni di stipendio per acquistare uno yacht ad un figlio, e lasciasse morire di fame tutti gli altri.... possibile che ci fosse tanto interesse verso una piccola scuola e non verso tutte le altre? possibile ipotecare l'economia di un paese per portare una scuoletta in mezzo ai campi?

SI perchè la scuoletta avrebbe messo in moto una montagna di interessi e di soldi...intorno alla scuoletta miliardaria infatti sarebbero nate Scorzè2, Scorzè3 e (durante le alluvioni) Scorzèmarittima con ombrelloni e sdraio incluse.


Mi chiedo a chi facesse comodo un progetto tanto astruso.. mi chiedo quali cittadini trovassero vantaggi da una tale operazione..ma ovviamente non ho risposte, come non ho risposte sul perchè si volesse portare la scuola in mezzo ai campi.. o meglio del perchè si volesse sgomberare dal centro la vecchia scuola (tanto maltenuta da essere andata in antipatia ai genitori degli alunni) magari per fare al suo posto un parcheggio... o una casetta... o un bestione da 40 appartamenti e venti negozi già in mano di qualcuno... metricubi in pieno centro, oro colato...e sempre ai mattoni si torna, perchè è vero che i mattoni sono importanti, ma non è possibile che una amministrazione si dedichi disinteressatamente solo a quelli al pari di una grande agenzia di mediazione immobiliare....

e così, stanchi di essere amministrati in questo modo, stanchi di non essere ascoltati, stanchi di non poter fare in casa propria (ampliamenti, la casetta per i figli, un garage) ciò che spesso era consentito ad altri, stanchi di vedere il proprio pezzetto di terra agricola (ormai in centro) rimanere agricola mentre diventava edificabile un campo a tre chilometri raggiungibile solo in canoa, stanchi di vedere bussolotti di cemento crescere presuntuosi alla faccia del bello, stanchi di sfacciate scelte non condivise, i cittadini di Scorzè decidono di cambiare e di votare l'attuale amministrazione che tra mille difficoltà e contrariamente a quanto sostiene qualcuno è riuscita a fare qualcosa di buono (come descrivo nel blog Scorzè lavori in corso ) ma soprattutto a NON FAR FARE molto di NON BUONO.

potrà sembrare incredibile ma oggi, per parlare con quasiasi ufficio comunale (al contrario di qualche tempo fa) è sufficiente chiedere.e ora si cerca di curare gli interessi di TUTTI i cittadini, anche se non hanno un'impresa edile o un terreno appetibile.

domenica 22 giugno 2008

120) CALMI E SERENI, fino al 18 luglio, poi vedremo.


Standby dell'amministrazione fino al 18 luglio, con gravissimi danni per il paese di Scorzè, poi arriverà la sentenza del consiglio di stato, che qualcuno ancora sostiene di conoscere in anticipo...
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e a quel punto qualcuno potrà finalmente spiegare...
e qualcun altro dovrà spiegare.
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qualcuno potrà giustificare..
e qualcun altro dovrà giustificarsi.
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qualcuno uscirà allo scoperto
e qualcun altro dovrà nascondersi.
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qualcuno parla ed è troppo sicuro
e chi dovrebbe parlare invece continua a tacere.
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ce ne sarà per tutti.
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ognuno si prenderà le proprie responsabilità, onesti e disonesti, puliti e sporchi, chi c'era e chi tramava, ad ognuno il suo.
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Questa amministrazione scomoda, ostacolata, ricattata, minacciata, non allineata, non alla mercè, non schiava dei potenti, ma pulita, forse ingenua ma onesta potrà finalmente tirare fuori sassolini dalle scarpe e verità dai cassetti, e qualche losco figuro dovrà preoccuparsi.
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non mi importa cosa diranno gli avvocati e i tribunali, non mi interessa l'esito della sentenza, che a sentir loro pare già scontato, mi importa che il mio paese sappia tutto fino in fondo, perchè è Scorzè che sta pagando e che deve giudicare.

mercoledì 18 giugno 2008

119) DIAVOLA DI UNA CAVERZAN... hai risvegliato il peccato nella fantasia del prete


EROTICO O ERETICO?

La sindaca Caverzan "scomunicata" dal settimanale diocesano: i bacchettoni le fanno pubblicità gratis, lei dovrebbe almeno ringraziarli per tanta attenzione. Oggi tra "vita del popolo, nuova venezia e nuova mestre" ha avuto spazi che se acquistati costerebbero fior di quattrini...

Oggi sulle prime pagine dei giornali locali spicca la notizia della "scomunica" che arriva dalla "Vita del Popolo" e diretta alla sindaca di Scorzè Clara Caverzan, rea di aver scritto e pubblicato un romanzo un pò "osè" ...

Evidentemente questi preti d'altri tempi non hanno nulla di più importante a cui pensare e probabilmente non hanno neppure letto per intero la bibbia, che di sesso più o meno figurato parla senza pudori (e migliaia di anni fa..)

Cantico dei Cantici
- Capitolo 4 Lo sposo
[1]Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad.
[2]I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna.
[3]Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo.
[4]Come la torre di Davide il tuo collo, costruita a guisa di fortezza. Mille scudi vi sono appesi, tutte armature di prodi.
[5]I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella, che pascolano fra i gigli.
[6]Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, me ne andrò al monte della mirra e alla collina dell'incenso.
[7]Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia.
[8]Vieni con me dal Libano, o sposa, con me dal Libano, vieni! Osserva dalla cima dell'Amana, dalla cima del Senìr e dell'Ermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi.
[9]Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana!
[10]Quanto sono soavi le tue carezze, sorella mia, sposa, quanto più deliziose del vino le tue carezze. L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.
[11]Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c'è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano.
[12]Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata.
[13]I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, con i frutti più squisiti, alberi di cipro con nardo,
[14]nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo con ogni specie d'alberi da incenso; mirra e aloe con tutti i migliori aromi.
[15]Fontana che irrora i giardini, pozzo d'acque vive e ruscelli sgorganti dal Libano.

La sposa
[16]Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni, soffia nel mio giardino si effondano i suoi aromi. Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti.

“Quanto sono belli i tuoi piedi dentro le calzature, o figlia del principe. Le curve dei tuoi fianchi sono quasi monili fabbricati dall’artigiano. Il tuo ombelico è una coppa tornita, non vuota di bevanda. Il tuo ventre è quale un mucchio di grano custodito dai gigli. Le tue coppe quali due caprioli gemelli. Il tuo collo torre d’avorio. I tuoi occhi son come le vasche di Hesebon alla porta di Bathrabin, il tuo naso quasi una torre da Libano che guarda a Damasco. Il tuo capo come la porpora del re, di perfetto lavoro. Quanto sei bella, e quanto ammirevole, carissima, in delizia. Il tuo portamento è di palma, le tue mammelle son grappoli d’uva. Ho detto salirò sulla palma e ne coglierò i frutti e saranno le tue mammelle come grappoli della vigna, quella bocca avrà profumo di mela. La tua bocca è come vino ottimo degno di essere bevuto dal mio diletto, d’essere gustato dalle sue labbra e dai suoi denti” (CdC 7, 1-10).

“Le tue mammelle sono grappoli d’uva” (Cdc 7,8). “Il tuo seno è una tazza rotonda” (Cdc 7,3), sussurra l’amante alla donna che ama. “Il tuo ventre è quale un muschio di grano custodito dai gigli” (Cdc 7,3) e la donna dolcemente lo prende per mano: “vieni amore, andiamo nei campi, passiamo la notte tra i fiori. Laggiù ti darò il mio amore” (Cdc 7,12-13). E lui ancora: “come sei bella amica mia, come sei bella (Cdc 4,1). Le tue labbra somigliano ad un filo scarlatto e la tua bocca è graziosa (Cdc 4,3). Quanto sono dolci le tue carezze … le tue carezze sono migliori del vino (Cdc 4,10). E lei dice: “come sei bello amico mio, come sei da amare” (Cdc 1,16).

imparassero questi grigi alti prelati, capissero che la malignità è in chi legge.

a preti e clero faccio un augurio:

... fatevi una famiglia, scopate di più e alla luce del sole, sfogate i vostri naturali istinti in modo gioioso e normale, imparate ad amare e sparirà il diavolo che è dentro di voi e nei tristi insegnamenti che avete ricevuto... il sesso è un dono, godetene!
ne trarrete vantaggi e armonia.

... e tante brutte storie di amori nascosti, di squallida pedofilia e morbosi confessionali sarebbero un brutto ricordo del passato.

" la Chiesa va a letto con politici e generali, e poi rovina la vita ai ragazzini che si fanno una sega"

venerdì 13 giugno 2008

118) SICUREZZA: 2500 SOLDATI PATTUGLIANO LE CITTA'


Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, potrà disporre fino a 2.500 uomini dell’Esercito per operazioni congiunte di «pattugliamento e perlustrazione nelle città e nelle aree metropolitane» insieme alle forze di pubblica sicurezza. Lo ha annunciato, da Bruxelles, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, annunciando che il Consiglio dei ministri ha approvato un emendamento al "pacchetto sicurezza" in questo senso.

I militari saranno disponibili per un periodo di sei mesi, rinnovabile. «Un emendamento che abbiamo scritto a quattro mani, io e il ministro Maroni, oggi è stato annunciato in Consiglio dei ministri», ha annunciato La Russa. «Quindi, nei prossimi giorni verrà presentato questo emendamento al decreto sulla sicurezza che consenitrà al ministro dell’Interno di potersi avvalere, se lo riterrà, di un contingente massimo di 2.500 uomini».

Il ministro ha sottolineato che l’esperienza guadagnata dai nostri militari all’estero, dove spesso svolgono compiti di polizia come in Kosovo o in Afghanistan, sarà preziosa per il lavoro di pattugliamento e perlustrazione che verrà avviato insieme a Polizia e Carabinieri. «È un sacrificio delle Forze Armate, che non abbondano di personale, a favore delle Forze dell’ordine, ma che facciamo molto, molto volentieri e che aumenta i meriti dei nostri soldati», ha sottolineato La Russa.

Le modalità d’impiego dei 2.500 uomini messi a disposizione dal ministero della Difesa, ha sottolineato più volte La Russa, verranno decise esclusivamente da Maroni e dai prefetti. Secondo il ministro, le pattuglie miste esercito-forze dell’ordine renderanno «possibile l’obiettivo che avevo prefigurato: quello di passare dal poliziotto di quartiere di giorno ad un pattugliamento misto nelle ore prevalentemente nelle ore serale, quando maggiore è la richiesta di sicurezza».

e un'altro passo verso la sicurezza è stato fatto.

giovedì 12 giugno 2008

117) 700.000 BUONI MOTIVI : il sindaco Caverzan comincia a spiegare...



Quando cresce la marea e invade Venezia le pantegane vengono a galla. Così come le pantegane di Venezia, così le pantegane di Scorzè, principini compresi coi loro lacchè, escono in piazza, sotto la galleria del palazzo col leone di San Marco che gira dignitosamente le spalle alla Serenissima. L'avete notato tutti: si ritrovano ogni qualvolta c'è una crisi politica e pare che il Sindaco debba lasciare la sua carica.
Perchè?
La giunta Caverzan fece subito una scelta rivoluzionaria: 700.000 metri cubi del piano regolatore precedente, cancellati per rispetto del territorio; tutto prende il via da questo 'peccato originale mortale' peccato per alcuni, grazia per molti.
Sono 700.000 le “buone ragioni” perché contro il Sindaco Clara Caverzan sia in atto una lotta senza quartiere ed esclusione di colpi, mai vista sino ad ora nel nostro Comune, 700.000 come i metri cubi di cemento cancellati dal devastante piano regolatore che la precedente amministrazione intendeva approvare e colare sul territorio.

Dal primo anno di amministrazione controllata a causa della violazione del patto di stabilità del governo precedente (esponenti del quale si permettono senza la minima vergogna di fare apprezzamenti sull’operato dell’attuale), a causa di una nuova programmazione del territorio, attenta alla vivibilità ed all’ambiente voluta dal Sindaco Clara Caverzan si è scatenata una guerra senza pari, condita da lettere minatorie con proiettili e da incendi ad abitazioni.

Sono stati anni di continua tensione: ricatti continui al posto del confronto politico… segnali che hanno reso chiaramente l’idea di come si ragionasse di programmazione del territorio in passato.
Il non voler rapporti con congreghe come la “confraternita del bollito misto” ha creato non pochi problemi a questa amministrazione, ma l’averlo fatto è un pregio che molti cittadini ignari non conoscono.

E’ questa carenza che è necessario colmare, il non conoscere, o meglio il credere di conoscere per sentito dire dalle solite persone sempre ben informate è il limite della democrazia, che qualcuno sbandiera di tutelare con ricorsi al TAR, le cui sentenze sono conosciute ancora prima di essere emesse.

E’ necessario che il cittadino sappia, uno sforzo enorme, ma verrà fatto, per far conoscere i risvolti chiari e meno chiari, attori e comparse di uno spettacolo il cui costo comunque lo paga il cittadino, con aspettative deluse e con servizi non resi a causa della minacciata stasi provocata da una aberrante sentenza del Tar.

E’ utile anche far rammentare al cittadino le scelte infelici del passato che tanto tempo e tanti sforzi hanno sottratto al governare di oggi: coloro che affermano che nulla si sta facendo, mentono sapendo di mentire. Risolvere tutti i guai che provegono da errori del passato (esondazioni, linee elettriche ecc.) significa lavorare e sodo per la vivibilità e la salute del cittadino, ma chi ragiona con il concetto metro quadrato di terrenoXmetro cubo di cemento questo non lo capisce.
-Il sindaco Clara Caverzan-

116) A ONOR DEL VERO :proviamo a chiarirci le idee


al fine di evitare un inutile e pericoloso allarmismo e nell’urgenza di chiarire i termini della vexata questio , ovvero della situazione creatasi nel nostro comune dopo la sentenza del TAR VENETO, vi trascrivo le seguenti delucidazioni, argomento pesante, ma cerchiamo di chiarire.....
T.U.E.L = testo unico enti locali

L’art. 141 del T.U.E.L. stabilisce, in via straordinaria ed eccezionale, che i Consigli comunali (o provinciali) vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, nei casi e per i motivi tassativamente previsti dalla legge. In particolare, lo scioglimento è disposto:

a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico.

b) quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi a causa di:

1) impedimento permanente, rimozione, decadenza, decesso del Sindaco (o del Presidente della provincia);

2) dimissioni del Sindaco (o del Presidente della provincia);

3) CESSAZIONE DALLA CARICA PER DIMISSIONI CONTESTUALI, OVVERO RESE ANCHE CON ATTI SEPARATI PURCHÉ CONTEMPORANEAMENTE PRESENTATI AL PROTOCOLLO DELL’ENTE, DELLA METÀ PIÙ UNO DEI MEMBRI ASSEGNATI, NON COMPUTANDO A TAL FINE IL SINDACO (O IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA);

4) riduzione dell’organo assembleare per impossibilità di surroga alla metà dei componenti del Consiglio; c) quando non sia approvato nei termini il bilancio. Al decreto di scioglimento è allegata la relazione del Ministro dell’Interno contenente i motivi del provvedimento; dell’adozione del decreto di scioglimento è data immediata comunicazione al Parlamento. Il decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana (art. 141 comma 6 del T.U.E.L.). Con il decreto di scioglimento, si dispone anche la nomina di un Commissario straordinario, che provvede all’amministrazione dell’ente, esercitando le attribuzioni che, in concreto, gli sono affidate dal decreto stesso.
Il rinnovo del Consiglio deve avvenire entro novanta giorni dal decreto di scioglimento. Il termine può essere prorogato per ulteriori novanta giorni, al solo fine di far coincidere le elezioni con il primo turno elettorale utile. A questo punto va precisato che, in via cautelare, nelle more dell’emanazione del decreto, una volta iniziata la procedura per lo scioglimento, il Prefetto, per motivi di grave e urgente necessità, può sospendere il Consiglio, per un periodo comunque non superiore a novanta giorni, nominando un Commissario per la provvisoria amministrazione. In tal caso, è dalla data del decreto di sospensione che decorrono i termini per il rinnovo. Ove, poi, il termine scada senza che sia stato emanato l’atto di scioglimento, la sospensione perde ogni efficacia, ed il Consiglio può riprendere le proprie funzioni.
Nella prassi, la sospensione da parte del Prefetto precede abitualmente il decreto di scioglimento; il quale, del resto, affida di solito le funzioni di Commissario straordinario alla persona già nominata, per l’amministrazione provvisoria, nel decreto prefettizio. Dall’esame del dato normativo si evince, inequivocabilmente, che solo con l’intervento prefettizio l’attività del Consiglio è sospesa, mentre nulla è detto espressamente in ordine alla cessazione del Sindaco e della Giunta dalle loro funzioni, nelle more del procedimento di scioglimento del Consiglio, fino alla nomina del Commissario straordinario. Deve ritenersi, pertanto, che sino all’insediamento del Commissario straordinario gli organi istituzionali del Comune possono continuare ad esercitare le proprie funzioni, senza che ciò possa costituire una deroga al generale principio in base al quale nei comuni, per effetto dello scioglimento ex art. 141 del T.U.E.L., gli organi (il Sindaco, il Consiglio e la Giunta) decadono dalla carica e tutti i poteri vengono conferiti al Commissario straordinario.
Un’ulteriore conferma di quanto sopra ritenuto può derivare dalla previsione di cui all’art. 141, comma 7, T.U.E.L. , ove la possibilità per il Prefetto di sospendere il Consiglio, in attesa del decreto di scioglimento, e di nominare un Commissario per la provvisoria amministrazione dell’ente, non può interpretarsi anche nel senso che Sindaco e Giunta cessino dalle loro funzioni. L’unica ipotesi, infatti, in cui gli organi istituzionali cessano del tutto dall’esercizio delle loro funzioni è quella che si verifica quando il Prefetto, mediante un’espressa previsione e qualora ricorrano motivi di grave e urgente necessità (che dovranno comunque essere resi noti), attribuisca tutte le loro funzioni al Commissario nominato a seguito della sospensione del Consiglio.
In tal senso si è espresso recentemente TAR Lazio, Sez. Latina, 24.10.2003 n. 971, secondo cui “allo scioglimento del Consiglio comunale non consegue sempre e necessariamente la cessazione dalla carica del Sindaco e della Giunta, ma anche la sola decadenza, la quale può comportare, in applicazione del principio della prorogatio, la permanenza di tali organi nella carica”.
In sostanza il Sindaco e la Giunta di Scorzè sono saldamente al loro posto anche i partiti di opposizione e la stampa vogliono far credere il contrario.

quindi... gran calma.

martedì 10 giugno 2008

115) TAR VENETO : contro tutti, anche contro il buon senso.



Il Tar Veneto si esprime sulla questione dimissioni dei consiglieri, e lo fa mettendo in fila una serie di inesattezze madornali, dando per certo che le dimissioni siano tutte volte a far cadere l'amministrazione:

"è fuori dubbio l’interesse dei consiglieri dimissionari ad impugnare i provvedimenti di surroga (le loro dimissioni erano finalizzate proprio a conseguire lo scioglimento del Consiglio Comunale)"

inesatto, il primo dei consiglieri ha rassegnato le dimissioni (come da verbale consiglio comunale) per motivi di salute.

prosegue:

"che nella specie deve ritenersi realizzata la contestualità delle dimissioni della metà più uno dei consiglieri assegnati"

inesatto, la contestualità non c'è nè temporale (lasso di oltre venti minuti) nè di intenzione (1 si dimette per motivi di salute, 10 a ruota per motivi politici)

"i consiglieri dimissionari si siano presentati allo sportello del protocollo contemporaneamente"

inesatto: 9 dei consiglieri (uno con delega per il decimo) erano in attesa fuori del municipio dalle ore 7,30 ed hanno temporeggiato fino alle 9,30 quando è arrivato ed ha presentato le annunciate dimissioni per motivi di salute il consigliere di Alleanza Nazionale che ha depositato l'atto, ha atteso la propria ricevuta e se ne è andato.

Solo in seguito i 9 mattinieri (due ore di attesa) hanno presentato le loro dimissioni in modo da cumularle con quelle già presentate.

Ecco quindi i fatti: i presupposti sul quale il Tar emette la sua (molto opinabile) sentenza sono inesatti e tutti da verificare, di conseguenza tutto il ragionamento va a cadere.

Non basta: il Tar Veneto con questa sua originale interpretazione dei fatti si schiera contro:

- il Comune di Scorzè
-il Difensore Civico regionale
-il Prefetto di Venezia
-il Ministero dell'Interno
-l'Avvocatura dello Stato

Tutti questi enti si sono infatti dichiarati o costituiti a favore dell'amministrazione comunale.

LA COSA PIU' GRAVE COMUNQUE (sono infatti certo che la sentenza del Tar verrà ribaltata dal Consiglio di Stato) E' CHE BEN 4 GIORNI PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA C'ERA GIA' CHI NE CONOSCEVA ESATTAMENTE L'ESITO, COSA TEORICAMENTE IMPOSSIBILE A CHIUNQUE, A MENO CHE NON CI SIA A MONTE UN "VIZIO" CHE PUO' ESSERE DI DIVERSA NATURA MA COMUNQUE GRAVE E INAMMISSIBILE.

Ora spetta al Consiglio di Stato l'ultima parola.

sabato 7 giugno 2008

114) RICORSO AL TAR: maghi, talpe o "cosa nostra"?


VEGGENTI, TALPE O PEGGIO?
Giovedì alle 15 il giudice del TAR veneto dovrebbe aver "deciso" sulla questione "dimissioni dei consiglieri", ma la sentenza (che secondo qualcuno darebbe ragione ai dimissionari e quindi si aspetterà la sentenza del Consiglio di Stato) non è stata ancora depositata nè pubblicata: probabilmente sarà resa nota lunedì, eppure già giovedì mattina alle 11 "qualcuno sapeva e chiacchierava, sapeva e comunicava a decine di amici l'esito del ricorso, sapeva e ne parlava sfottendo nelle aule dei "palazzi".
Le possibili spiegazioni sono tre:
1° abbiamo un concittadino mago
2° c'è una talpa che fornisce notizie segrete
3° l'esito della sentenza era concordato o imposto
e qui la faccenda si fa spinosa, in quanto, appurato che i maghi sono cosa estremamente rara restano le altre due opzioni...
il Comune di Scorzè ed i suoi avvocati non sanno ancora nulla, il sito del Tar (aggiornato in tempo reale) non dice niente in proposito, ma qualche "personaggio" sembra essere fin troppo ben informato su una entenza che non figura in nessun atto ufficiale. misteri....
sotto sotto c'è qualcosa...
tutta la faccenda presenta un vizio... e la cosa risulta estremamente grave e mette in dubbio (se confermata) la bunafede e l'operato del tribunale.
il Comune ha già presentato un esposto, la cosa sembra destinata a non finire così.
"qualcuno" dovrà trovare giustificazioni convincenti.

venerdì 6 giugno 2008

113) CACCIARI o CACCIARLI? IL SINDACO DI VENEZIA BUTTA 3 MILIONI DI EURO PER I ROM MA NON SONO SOLDI SUOI...

Venezia è la città più rossa d'Italia, è infatti l'unica città che ha visto al ballottaggio elettorale sfidarsi (al contrario di ogni paese normale) non centrodestra e centrosinistra ma sinistra e sinistra estrema, comunisti filosofi e comunisti estremisti, il male ed il peggio....

Mestre (Venezia)

- Il sindaco Massimo Cacciari, professionista del pensiero, stavolta gioca con le parole. Vuole costruire un nuovo campo nomadi. C’è scritto sul piano regolatore: tangenziale interna di Mestre, quella che separa i quartieri di Carpenedo e Favaro Veneto, zona F9, campo nomadi. In realtà è un quartiere residenziale riservato ai sinti: 38 villette con veranda, giardino recintato e posto auto privato, zone verdi, un grande parcheggio comune, un laghetto, un campo di calcio, barriere antirumore, totale 23mila metri quadrati, spesa oltre tre milioni di euro. Il comune l’ha battezzato «villaggio». Case comunali, insomma: ma non si può dire, perché bisognerebbe cambiare il Prg e fare i bandi di assegnazione.Un campo nomadi in tegole e mattoni è una contraddizione in termini: un nomade vive vagabondo. «Ma questa è gente che sta a Mestre da quarant’anni, sono cittadini veneziani di seconda e terza generazione» dice Cacciari. E perché allora non inserirli nelle graduatorie comunali abitative? «Perché sono sinti. Bisogna tutelarli. Ed è ora di agire, la decisione è stata presa dieci anni fa»
... Il terreno conteso fu acquistato (non espropriato) per 555 milioni di lire nel 2001. La giunta Cacciari ha stanziato 800mila euro per opere di urbanizzazione e altri due milioni per l’edificazione. È il tasto che manda in bestia i manifestanti. «A Venezia ci sono 300 case inagibili, con quei soldi potevano sistemarle, darne 50 agli zingari e il resto ai veneziani sfrattati». «L’anno scorso mille abitazioni sono state allagate da un’alluvione e dal Comune non è ancora arrivato un euro di risarcimento». «Ci sono duemila cittadini in graduatoria per una casa pubblica - protesta Mazzonetto -, ma sono stati preferiti i nomadi. Hanno rinviato la costruzione della scuola di Trivignano. Questa è una scelta scellerata, un tradimento dei veneziani»
Venezia ha mille problemi, ha una altissima percentuale di anziani, molti in difficoltà, viabilità da sistemare, centinaia di alloggi in rovina, interi quartieri al limite della decenza.... e Cacciari butta miliardi per gli zingari...

sei miliardi delle vecchie lire spesi per i sinti, sei miliardi di lire per un "residence" riservato ai nomadi.. ma sono nomadi? che viaggino!
Ognuno ha il sindaco che si sceglie... la prossima volta votino meglio.

martedì 3 giugno 2008

112) IL SOLE 24 ORE: La liberazione sessuale della sindachessa non piace ai bacchettoni della sinistra



Antonio Angeli a.angeli@iltempo.it

Ma siamo nel 2008 o ancora negli anni della caccia alle streghe? Nel Terzo Millennio, con un'Italia finalmente in piena evoluzione, fanno la voce grossa i bacchettoni della sinistra. Nel centro della bufera è finita la scrittrice-sindaco Clara Caverzan: la sua vita molto piena, primo cittadino della bella (e florida) cittadina di Scorzè, in provincia di Venezia, e, contemporaneamente, scrittrice di notevole successo, a qualcuno non piace.

Clara Caverzan, un po' più di quarant'anni portati strepitosamente (adulatore troppo galante ndr), è alla guida di una giunta di centrodestra composta da Fi, An, Lega Nord, Udc e Lista Civica «La Scorzè che vogliamo» e "Lista Intesa". Il centro del quale è sindaco è il classico nucleo operoso del Nordest, diciassettemila (oltre 19000 ndr) abitanti, non lontano da Venezia, un certo ordine amministrativo, non molto diffuso in Italia, un sindaco (lei, la Caverzan) che riceve chiunque abbia qualcosa da dirle tutti i martedì dalle 10 alle 12.

Del Nord Italia il sindaco ha però individuato alcune contraddizioni: troppo amore per il denaro, poca attenzione per i rapporti umani, che, politica a parte, ha concretizzato in un libro: «Desideria», pubblicato da Editing Treviso. È la storia di una trentenne che si racconta: è cresciuta dalle suore, ha attraversato la rivoluzione sessuale del Sessantotto, poi è giunta a un matrimonio più di comodo che d'amore. Una situazione che la porta ad una serie di incontri sessuali con diversi partner. Insomma un romanzo, bello o brutto lo decideranno la Storia e i lettori che, a dire il vero, un verdetto positivo l'hanno già dato, visto che il libro è andato a ruba e ora si prepara la seconda edizione.

L'altro giorno in paese è stato distribuito un volantino, firmato dal locale Pd, per chiedere che «la sindachessa» Caverzan «torni a casa». In particolare è criticata la partecipazione del primo cittadino ad alcune interviste per parlare del libro «con la fascia tricolore assistita dal capo dell'ufficio tecnico comunale».

Accuse respinte al mittente dalla casa editrice che in un comunicato spiega che la Caverzan «non indossava la fascia tricolore e il tecnico comunale la accompagnava in qualità di amico personale». L'autrice, parlando del libro, ha spiegato che la sua protagonista «deve fare i conti con una famiglia chiusa, tipica del Nordest, una famiglia votata all'apparenza, non certo a quello che si è, nella quale credeva di potersi esprimere, mentre in realtà ha sposato soldi e suoceri. Nonostante la rivoluzione femminile e il femminismo - ha detto inoltre - ancor oggi non si riesce a parlare di sesso in maniera naturale, pare impressionante che un sindaco scriva di sesso, ma non siamo nel Medioevo, speriamo non mi mettano al rogo». Nel romanzo, ha aggiunto, «niente di autobiografico, quella madre non è mia madre, il marito non è mio marito, però i personaggi sono presi dalla realtà. L'unica al suo posto è la nonna, che è mia nonna, l'unica persona alla quale avrei il coraggio di far leggere il libro senza paura di critiche moraliste o ipocrite».

sono passate centinaia di anni, ma a Scorzè resistono ancora i bacchettoni che bruciarono Giovanna d'Arco e Giordano Bruno, che avrebbero volto fare altrettanto con Galileo e Copernico... Baciabanchi del PD, muffite menti chiuse riccio, bigotti inquisitori d'altri tempi, la storia via ha già condannati.... ed è andata avanti... voi no, siete impantanati nella vostra alterigia e ignoranza.
Ma siete soli... quattro anni fa i cittadini vi hanno castigati, oggi vi hanno umiliati, fatevi un esame di coscienza e smettete di usare la menzogna come unica arma di offesa.

domenica 1 giugno 2008

111) MA LE COMARI DI UN PAESINO NON BRILLANO CERTO DI INIZIATIVA.....


Caro Gazzettino,
il paese ride: un libro porno! Beh, ce ne sono tanti e ogni persona adulta è libera di fare le sue scelte di lettura. Scorzè questa settimana è comparso su molti giornali locali, regionali e nazionali (anche sulle prime pagine), su telegiornali e servizi televisivi dedicati perché a scrivere un libro porno e a vantarsi di questo, è "la nostra" sindaca e insegnante. E la consulente alla cultura, insegnante pure lei, ha letto le bozze del testo e fatto da sponda alla pubblicazione. In paese tutti ne parlano e, devo confessare, si ride! Per chi riveste incarichi pubblici, il privato diventa in parte anche pubblico, con le conseguenti responsabilità educative e morali che finiscono per coinvolgere tutta la comunità. Ma forse questo non è ancora l'aspetto più scandaloso: ciò che ritengo gravissimo è il fatto che la sindaca Caverzan ha usato e continui ad usare la carica istituzionale per fini puramente personali, mettendo in ridicolo tutto il paese. Io non ci sto, sono molto delusa e non mi riconosco affatto nel paese che ride. Se la signora vuole scrivere altri libri è liberissima di farlo, e noi siamo liberissimi di scegliere un altro sindaco.
Mirella Barbiero,Scorzè (Venezia)

così scrive la signora Mirella di Scorzè, scandalizzata dal libro, dall'atteggiamento dell'autrice, da quello della sua consulente, dal fatto che il paese venga nominato dalla stampa in relazione ad un fatto di gossip, addirittura la signora sostiene che tutto ciò mette in ridicolo il paese intero....
non mi sembra proprio che la sua opinione sia condivisibile: stampa e tv parlano della cosa come di un fatto curioso, inusuale ma positivo, le pesone del paese non sono nè impressionate nè scandalzzate, qualcuno apprezza, altri ci scherzano su... qualcuno (corista della parrocchia o poco informato) grida allo scandalo (magari senza neppure sapere perchè) e qualche pia donna vede turbata la propria sensibilità.

giustissimo il fatto che i cittadini saranno liberi di scegliersi un altro sindaco: è già successo, anche il marito della signora Mirella era sindaco, poi è stato sindaco il suo delfino, non avevano scritto libri porno.... ma alle ultime elezioni i cittadini li hanno mandati a casa e hanno scelto un altro sindaco, di un'altra coalizione, con altre idee e altri obiettivi... e questo sindaco è proprio la signora Caverzan scrittrice dello scandalo.

siamo nel 2008, la santa inquisizione è finita d secoli, non si manda più al rogo una persona per queste cazzate... la moralità è altra cosa, meglio un sindaco sul giornale per un bel libro che per altri motivi.

"si considera ATTO OSCENO tutto ciò che provoca un'erezione al giudice"