INNO di MAMELI
(da Quirinale.it)
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Tanto parlare in questi giorni di una canzone (inno per alcuni) (delirio di un invasato secondo me) che nessuno conosce: diciamolo onestamente, pochi italiani sanno a memoria la prima delle cinque strofe (per intenderci quella che canta la Nazionale di calcio....) ma NESSUNO conosce le altre quattro, e fa sorridere vedere che frasi come "i bimbi d'Italia si chiaman balilla" abbiano resistito tanti anni, ed il motivo è solo uno: dell'esistenza di tale verso non ne sa nulla la stragrande maggioranza dei patriottici difensori dell'"inno" che di bello probabilmente ha solo la musica, una marcetta molto orecchiabile ma poco solenne divenuta ormai refrain delle glorie calcistiche e quindi emozionante.
Apprezzo personalmente il passaggio "Dovunque è Legnano" chiaro riferimento alle gesta di quell' Alberto da Giussano tanto caro al Carroccio ed il fatto che l'autore riconosca che "Non siam popolo" come ancora è dopo oltre cento anni.
I vari riferimenti all'Austria in realtà non possono essere condivisi da un popolo come quello Veneto che stava molto meglio durante il "dominio" austroungarico (e meglio ancora in epoca Serenissima) che come parte di una pseudorepubblica creata mescolando popoli, costumi e atteggiamenti troppo diversi per essere considerati parte di un unico stato... lo stato c'è ma solo sulla carta, non esiste uno spirito nazionale, una bandiera per cui morire, un vero vessillo che sia di aggregazione.
Personalmente trovo la bandiera tricolore estremamente inelegante (rosso e verde assieme... orribile) e molto meno intrisa di storia della bandiera di San Marco, o di quella dei quattro mori che rappresenta la Sardegna (chiedete a un sardo se si ritenga italiano.. vi manderà a quel paese) e via via tutte le altre bandiere regionali.
Resto dell'idea che Garibaldi (il famoso mercenario criminale guerrafondaio) avrebbe fatto bene ad occuparsi di botanica.
L'idea di un'Italia unita poteva anche essere simpatica, ma si è dimostrata una stronzata. ridateci il LombardoVeneto, la Serenissima, l'Austroungarico, qualsiasi cosa ma non questo pateracchio malriuscito e malassortito.