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sabato 13 agosto 2011

241) Lacrime e Sangue, ma c'è del buono...



MANOVRA BIS DA 45,5 MILIARDI E GRAZIE ALLA LEGA LE PENSIONI NON SI TOCCANO
Cari amici, una manovra bis da 45,5 miliardi di euro in due anni che si va aggiungere agli oltre 47 miliardi di quella approvata meno di un mese fa. Una manovra necessaria, la crisi internazionale ha colpito pesantemente anche la nostra Nazione.

Un giusto contributo di solidarietà per i redditi più alti e finalmente tagli delle spese per Ministeri, Parlamento e Enti Locali.

Spunta anche una “Robin Hood tax” per il settore dell’energia e si profila un rincaro delle sigarette. Anticipati i tagli per i ministeri e riduzione graduale delle province. Slitterà di due anni l’erogazione dell’indennità di buonuscita per i dipendenti pubblici, ma grazie al no fermo della Lega Nord le pensioni non si toccano.

Ecco, in sintesi, tutte le misure del decreto anti-crisi, varato ieri dal consiglio dei Ministri.

VALE 45,5 MILIARDI

Per il 2012 sono 20 e per il 2013 altri 25,5. Si aggiungono alla manovra di luglio. Qualche impatto è previsto anche per il 2011.

TFR

Pagamento con due anni di ritardo dell’indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici. Dovrebbe riguardare solo le uscite per anzianità e non quelle per vecchiaia.

TREDICESIME

Occorrerà verificare se la misura sarà confermata: i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.

ROBIN HOOD TAX

Sarà applicata per le società del settore energetico.

PROVINCE

Dovrebbero essere tagliate quelle sotto i 300.00 abitanti, ma la norma sarà applicata solo dopo il censimento.

COMUNI

Sotto i 1000 abitanti, saranno gestiti solo dal sindaco.

“POLTRONE”

Tra Regioni, Province e Comuni, ne saranno tagliate oltre 50.000.

VOLI IN ECONOMICA

Stop alla business class per parlamentari, amministratori pubblici, dipendenti dello Stato, componenti di enti e organismi.

DELEGA ASSISTENZA-FISCO IN 2011

Il risparmio sul 2012 sarà di 4 miliardi di euro.


TAGLI MINISTERI

Vengono anticipati. Salvi: Sanità, Scuola, Ricerca, Cultura e 5 per mille.

FESTIVITÀ

Quelle laiche verranno accorpate alla domenica.

SIGARETTE

Previsti interventi su giochi, accise e tabacchi.

RENDITE AL 20%

La misura vale circa 2 miliardi di euro. Esclusi i titoli di Stato, che restano tassati al 12,5%.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI

Si punta alla liberalizzazione, e verranno incentivate le privatizzazioni.

AUTONOMI

La misura non è stata annunciata, ma era contenuta in una bozza di testo in entrata al Cdm e consisterebbe in un aumento della quota Irpef per gli autonomi, a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro.

PENSIONI DONNE

Verrebbe anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell’età pensionabile delle donne nel settore privato.

SCONTRINI

Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2500 euro con comunicazione all’Agenzia delle Entrate delle operazioni per le quali è prevista l’applicazione dell’Iva. È inoltre previsto l’inasprimento delle sanzioni, sino alla sospensione dell’attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.

CONTRIBUTO SOLIDARIETÀ

Viene estesa ai dipendenti privati la misura già in vigore per i dipendenti pubblici e per i pensionati: prelievo del 5% della parte di reddito eccedente i 90.000 euro e del 10% della parte eccedente i 150.000. Per i parlamentari dovrebbe raddoppiare al 10 e 20%.

MINISTERI

Previsto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012, e di 2,5 nel 2013.

ENTI LOCALI

Saranno ridotti 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le Regioni, il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro.

mi sarei aspettato una manovra molto più drastica, mancano azioni serie sulle comunità montane fasulle, sul controllo dei livelli di contribuzione di alcuni enti mangiasoldi (quirinale, ministeri, alcune municipalizzate...) ma è un inizio, da qualcosa bisognava partire, ed il fatto che questa manovra scontenti un pò tutti dovrebbe significare che non ci siano categorie esenti o salvate dai soliti amici. Nei prossimi giorni capiremo meglio i dettagli.

giovedì 4 agosto 2011

240) Reguzzoni alla Camera, ineccepibile come sempre.


Ecco il testo integrale dell’intervento dello scorso 3 agosto pronunciato alla Camera dei Deputati dal capogruppo della Lega Marco Reguzzoni

Presidente, colleghi deputati, in un momento internazionale difficile occorrono coraggio, determinazione e idee chiare che non ho sentito nel discorso di Bersani. Se questa è la proposta di Bersani siamo proprio messi male… Dovremmo fare un passo indietro noi, per far fare un passo avanti a voi… Il nostro Paese non può più permettersi di essere miope: perché così facciamo danno prima di tutto ai nostri figli. È proprio sulle loro spalle che stiamo caricando il debito pubblico. Occorre dare un segnale di svolta, occorre dire tanti basta. Basta spendere per le pensioni di invalidità 7 volte la media Ocse perché in intere Province o Regioni la falsa pensione di invalidità è uno strumento di assistenzialismo… Su 200mila controlli per la prima volta effettuati da questo governo ne abbiamo revocate circa 30mila false, risparmiando quasi un miliardo di euro.
Bisogna proseguire su questa direzione effettuando controlli sui 3 milioni di pensioni di invalidità elargite: colpendo i furbi, avremmo enormi risparmi.
Basta accollare sulla collettività i costi degli immigrati clandestini o dei sedicenti profughi. Ognuno di loro ci costa 40 euro al giorno: si tratta di una spesa di 1.200 euro al mese per ogni immigrato ospitato che stride fortemente con i 500 euro di pensione percepiti da 9 milioni di nostri concittadini dopo una vita di lavoro. Adesso basta, tornino a casa loro perché purtroppo non possiamo permetterci di tenerli qua.
Basta permettere al sindaco di una grande città come Napoli di sprecare i soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati per lo sviluppo economico, mandando i rifiuti avanti e indietro per il Paese. Deve costruire termovalorizzatori e discariche come si fa in qualunque paese civile.
E anche basta, senza demagogia, con gli alti costi della politica: questo è il primo governo ad aver legiferato in materia. Non è ammissibile che il Presidente della Repubblica, che è uno solo, abbia a disposizione 40 auto blu.
Anche in un’ottica di riduzione dei costi e di maggiore semplicità, riformiamo la Costituzione, superiamo il bicameralismo perfetto e facciamo il Senato federale.
Caro Bersani, vi sfidiamo su questo terreno, vedremo se avrete il coraggio di dire si. Noi siamo qui, vogliamo fare le riforme, la Lega ha chiesto e ottenuto che a settembre si discuta della riforma costituzionale dell’articolo 41, perché il nostro possa essere un Paese in cui c’è libertà d’impresa. Siamo disponibili al dialogo, non potete sempre rifugiarci dietro un no. Dov’è il vostro senso civico, dimostratelo con i fatti.
Basta, riduciamo il gravoso impegno – in termini di vite umane e di costi economici – dei nostri soldati all’estero. Riportiamo a casa i nostri soldati.
Oggi dobbiamo dire basta a tutto ciò, senza esitazione e senza paure: è davvero l’unica strada percorribile.
Dobbiamo realizzare quanto promesso ai cittadini sui temi che stanno alla base della nostra alleanza elettorale: Presidente Berlusconi, ministro Tremonti dobbiamo realizzare con forza e decisione la revisione immediata del patto di stabilità degli enti locali. I Comuni che hanno i soldi in cassa devono poterli spendere e subito a beneficio loro e delle comunità locali.
E poi la semplificazione delle procedure burocratiche delle piccole imprese che sono l’ossatura della nostra economia. Dati del Sole 24 ore dicono che la sola revisione e semplificazione dell’attuale normativa antincendio equivarrebbe a un risparmio di 650 milioni di euro per le nostre Pmi..
La normativa sui costi standard introdotta dal Federalismo fiscale va anticipata il più possibile Non è più tollerabile e ammissibile che in alcune regioni del nostro Paese – quelle governate da voi della sinistra, creino buchi di bilancio ripianati poi con i soldi pubblici.
E se proprio non possiamo fare a meno di aumentare qualcosa, non facciamolo con i ticket. La salute è un diritto di tutti, il vizio no. Ed è per questo che la Lega propone di aumentare il costo delle sigarette al posto dei ticket, incontrando anche il favore della Regioni.
Ma c’è un punto cu sui sono d’accordo Bersani. Questa è una crisi che nasce dal sistema bancario a livello mondiale e vede nel sistema bancario stesso l’attore, il regista e l’autore del copione. Gli accordi di Basilea, di Basilea 2 e di Basilea 3 dovevano portare stabilità, crescita e bassi tassi di interesse. Invece, il disastro, oggi, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. A fronte della bolla speculativa le banche hanno chiesto e ottenuto interventi di sostegno dei Governi con il risultato che la crisi finanziaria è diventata anche economica.
E gli stessi banchieri che hanno creato il disastro ora difendono la loro autonomia come fosse un dogma. È ora invece che tutti affrontino le loro responsabilità. È tempo che le banche tornino a dare i soldi alle imprese, i mutui alle famiglie e la smettano di speculare scommettendo sulla caduta del governo.
Al contrario, la guida oculata del Governo forte del consenso popolare ha tenuto i conti in ordine e ha evitato al nostro Paese il rischio di una deriva fatta di instabilità e tracollo economico, proprio quello che voi amici degli speculatori vorreste portare qui.
Lo abbiamo già detto più volte e siamo qui a ribadirlo: non esiste alternativa politica all’alleanza Pdl-Lega che è prima di tutto l’alleanza Bossi-Berlusconi. Lo ripetiamo chiaramente a tutti, e chi ha orecchie per intendere le usi bene. Per primi gli speculatori internazionali e chi vuol fare soldi sulla pelle dei nostri cittadini, dei nostri lavoratori, delle nostre famiglie….
La Lega è indisponibile ad appoggiare qualsiasi altro governo che non abbia come guida il presidente Berlusconi e come fondamento politico l’alleanza Bossi-Berlusconi. Si inganna chi pensa che esistano scorciatoie o fantasiose alternative, governi tecnici o giochi di palazzo. Allora sì che si creerebbe un’instabilità politica che porterebbe il Paese nel baratro. La risposta migliore sta nel programma di governo del 2008 che è poi la rivoluzione liberale e federalista che pochi giorni fa Piero Ostellino ha citato sul Corriere della Sera, ricordando la politica di Reagan che abbassando le tasse aumentò le entrate del bilancio dello Stato.
Mentre nel nostro Paese ci perdiamo in futili chiacchiere, negli Stati Uniti il movimento dei Tea Party è riuscito a smuovere una politica ferma da anni, al grido di NO MORE TAXES, che è la perfetta sintesi del comune sentire dell’elettorato che ci ha dato mandato a governare: BASTA TASSE. I Tea Party sostengono che aumentando le tasse si rallenta la crescita arrivando al paradosso di avere minori entrate fiscali.
È un punto di vista economico che condivido al 100 per cento, lo sanno benissimo tutti i membri del governo, sono anni che lo diciamo. Ora dobbiamo farlo. In un Paese come il nostro occorre ridurre la pressione fiscale riformando il fisco e la normativa tributaria a partire da Equitalia. Per poterlo fare con credibilità davanti ai Mercati dobbiamo accompagnare questa grande riforma con misure strutturali che snelliscano la burocrazia, riformino la giustizia, riducano il peso dello Stato.
Si tratta cioè di realizzare davvero quella rivoluzione liberale e federale che è a fondamento della nostra alleanza.
Presidente Berlusconi, lei e Bossi avete dimostrato con i fatti della vita di essere capaci di spianare gli ostacoli: tramutiamo l’attuale situazione di difficoltà in opportunità per i nostri figli.
Spazziamo via le resistenze al cambiamento e realizziamo davvero e subito un Paese moderno, libero e federale. Finora abbiamo giocato in difesa, adesso è il momento di giocare in attacco.