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sabato 14 maggio 2011

234) “CASE ATER? PRECEDENZA AGLI ITALIANI”

Precedenza ai cittadini italiani con almeno15 anni di residenza nel territorio.
Questa la decisione presa dal Consiglio comunale di Scorzè per il bando d’assegnazione degli alloggi Ater. Una delibera che ha scatenato polemiche, tanto che le minoranze considerano discriminatorio il provvedimento verso gli stranieri.

In pratica, per poter avere una casa Ater a Scorzè, si dovranno avere alcuni requisiti, a partire dall’essere cittadini italiani e avere residenza
nel comune da 15 anni. Si tratta di una svolta importante per la città, perché sinora, per assegnare le case, si erano seguiti altri parametri ma ora la maggioranza ha deciso di dare la precedenza agli italiani.

Nel bando, inoltre, saranno inseriti anche degli incentivi nel caso in cui ci fossero bambini piccoli o anziani che rientrino nello stesso nucleo famigliare. “Nessuna discriminazione – assicura l’assessore ai Servizi sociali Stefano Tosatto – ma abbiamo deciso di
privilegiare chi è in lista da anni, e si è sempre visto passare avanti da altri con diversi requisiti. E poi nell’ultimo biennio abbiamo avuto un occhio di riguardo per gli anziani.

Ora non ci sono alloggi Ater liberi ,ma presto potrebbero essere pronti quelli di via Baden Powell. Sono una dozzina”. Critica la minoranza. “Mai vista una delibera simile a Scorzè – attacca Giuliano Zugno del Pd –
perché è discriminatoria. Avevamo proposto un emendamento allargando i benefi ciari a tutte quelle persone, anche straniere, che abitano qui da tanti anni”. Insomma, anche a Scorzè come in tante parti del Veneto le pressioni dei residenti sugli enti locali, per avere una casa popolare sono molto forti e hanno inciso sulla decisione del comune, che trova forte apprezzamento negli strati
popolari.

Il fenomeno, infatti, è esplosivo e solo attraverso regole ferree si riuscirà a regolarlo. Negli uffi ci dei servizi sociali, spesso nascono liti furibonde, non solo a Scorzè ma in tutto il comprensorio, fra chi è straniero e magari non ha dichiarato alcun reddito, e ha una sfi lza di fi gli a carico, e chi magari da anni pazientemente, attende di vedersi assegnata la casa. Questo si vede sorpassato da chi è arrivato in Italia e ovviamente ha ancora meno di lui.

Per gli stranieri insomma il percorso della casa popolare a Scorzè è quasi impossibile, o la casa se la comprano oppure vanno in affitto.

Tra l’altro le stesse case popolari si possono acquistare, tramutando l’affi tto in mutuo. Politiche simili a dire il vero non sono solo di Scorzè, ma sono utilizzate anche
in tanti altri stati europei.