Roma, 29 aprile 2009
- Con 154 voti a favore, 6 contrari e 87 astenuti il Senato approva in via definitiva il ddl sul federalismo fiscale nel primo compleanno della legislatura.
A favore hanno votato PdL, Lega e IdV. Il Pd si e' astenuto e l'Udc ha votato contro.
Standing ovation dei senatori della Lega che a lungo hanno applaudito Umberto Bossi quando il capogruppo Federico Bricolo ha concluso la sua dichiarazione di voto.
Standing ovation dei senatori della Lega che a lungo hanno applaudito Umberto Bossi quando il capogruppo Federico Bricolo ha concluso la sua dichiarazione di voto.
Accanto a Bossi c'erano il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia e il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, che si e' speso in questi mesi per un percorso il piu' condiviso possibile per la nascita del federalismo fiscale.
Con il via libera definitivo del Senato, parte la rivoluzione federalista fortemente voluta dalla Lega. Questi i punti principali del disegno di legge varato da Palazzo Madama.
Con il via libera definitivo del Senato, parte la rivoluzione federalista fortemente voluta dalla Lega. Questi i punti principali del disegno di legge varato da Palazzo Madama.
- COSTO STANDARD: Il criterio della spesa storica per i servizi sara' sostituito da quello del costo standard, uguale in tutto il paese, nell'ottica di garantire autonomia di entrata e di spesa agli enti locali.
- AUTONOMIA FISCALE: Nel rispetto del principio che non potra' aumentare la pressione fiscale, sara' data autonomia tributaria agli enti territoriali.
- CLAUSOLA SALVAGUARDIA: Il federalismo fiscale non dovra'comportare nuovi oneri per la finanza pubblica. Prevista unaclausola di salvaguardia per le regioni del sud cosi' che i fondi perequativi non comprendano il fondo da 1 miliardo e mezzo per il Mezzogiorno.
- COMPARTECIPAZIONE: Alla Camera e' stata eliminata l'aliquota riservata Irpef per le Regioni che pero' hanno ottenuto compartecipazioni ai tributi erariali e, prioritariamente, al gettito Iva.
- CITTA' METROPOLITANE: Sono nove le citta' metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria e Roma capitale.- ROMA CAPITALE: Nasce il nuovo ente Roma Capitale con nuove funzioni e un patrimonio proporzionale. Il Consiglio comunale si chiamera' assemblea capitolina.
- LEGGE STATALE PER LEA E LEP: Sara' una legge dello Statoa definire i nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) e delle prestazioni (Lep) con cui poi saranno stabiliti costi e fabbisogni standard.
- ISTRUZIONE: Alle Regioni spetteranno le spese per la sola gestione amministrativa del settore scuola.
- TRASPORTO PUBBLICO: Sara' definito a livello nazionale un livello di servizio minimo per il trasporto pubblico locale che non e' pero' tra le funzioni essenziali.
- PREMI AI VIRTUOSI: i premi ai Comuni virtuosi vengono estesi a Province e Comuni che si associano per la fornitura di servizi.
- REGIONI A STATUTO SPECIALE: Sara' istituito un tavolo di confronto tra il governo e ciascuna regione a statuto speciale e ciascuna provincia autonoma per individuare le linee guida, gli indirizzi e gli strumenti per assicurare il concorso delle regioni a statuto speciale e delle province autonome agli obiettivi di perequazione e di solidarieta'.
- PICCOLA BICAMERALE: Una commissione bicamerale - compostada 15 deputati e 15 senatori nominati dai presidenti dei duerami del Parlamento - esprimera' parare sui decreti attuativi.
- TEMPI: Entro un anno dall'entrata in vigore della riforma dovra' essere emanato il primo decreto attuativo - ma si prevde che arrivi gia' prima dell'estate - e si attende un piu' chiaro quadro dei costi.
Tutti i decreti delegati dovranno essere varati entro 2 anni, con eventuali correzioni entro altri 24 mesi, fra cui il testo con il passaggio dalla spesa storica al costo standard che dovra' andare a regime entro 5 anni.
LEGA NORD: GENTE DI PAROLA