Pugno alzato e la normale intolleranza verso gli altri tipica di tutti i "sinistri", Veltroni oggi ne ha sparata una veramente grossa ...
- tutta l'italia CIVILE ci chiede di rimanere per produrre una nuova legge elettorale_
tutta? civile? ma quanto stronzo sei? e quella mezza italia abbondante che vuole con diritto andare a votare che cos'è, incivile? buzzurro e cafone, bugiardo e ipocrita, "il PD corre da solo.... no con qualche alleato" "se cade prodi subito al voto.... No no no meglio il governicchio", il buon veltroni ed i suoi amici stanno creandosi a suon di menzogne un motivo per continuare a fare danni a spese (e salate) del paese.
Di prendere atto di essere finiti, obsoleti, disgregati, falsi, dannosi, sfiduciati e cacciati, neanche a parlarne, e pretendono di dare lezioni di civiltà agli altri...
Non c'è davvero un limite alla facciatosta e alla miseria intellettuale di una certa parte politica, e ancora una volta saranno i cittadini a pagare ulteriori perdite di tempo ed efficienza.
una lode alla Lega Nord, che (unico partito in assoluto) rifiuta anche solo di trattare con marini su un eventuale quanto inopportuno governicchio balneare fuori stagione, e vuole andare immediatamente a votare senza paura degli esiti che, visti questi due anni di agonia, dovrebbero in modo sacrosanto punire le coalizioni "sinistre" e dare la responsabilità di governare a chi lo sa fare.
:::::::: REGOLE DI CORRETTEZZA::::::::
In questo blog sono tutti benvenuti, e tutti possono intervenire in anonimato (ma ricorda che il tuo pc viene identificato), con un nome di fantasia o utilizzando il proprio nome vero. evitate di firmarvi con nomi di altre persone, cosa sleale e di cattivo gusto. buona discussione
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giovedì 31 gennaio 2008
55) NON LA PENSI COME VELTRONI? SEI INCIVILE.
54) SINISTRA COME PINOCCHIO... NO, PEGGIO.
d'alema 2007: referendum? penso con orrore ad un referendum che come risultato darà il potere a due persone di formare il parlamento. Il referendum va evitato.
veltroni 2007: non c'è alcuna necessità di fare un referendum che non darebbe garanzie.
tutti i partiti della sinistra si sono dichiarati assolutamente contrari al referendum.... a quello stesso referendum che ora invocano a gran voce pur di restare ancora al comando, pur di propinare al paese qualche altro mese del loro scellerato governo, pur di arrivare ad inserire una sessantina dei loro loschi adepti nei posti di rilievo delle aziende a partecipazione statale.
fanno proprio come pinocchio... prima scarta le bucce, poi mangia bucce ed anche i torsoli. Quando si ha fame va bene tutto, e la fame, anzi l'ingordigia di potere della sinistra è infinito.
martedì 29 gennaio 2008
53) PINOCCHIO: BUGIARDO E DI SINISTRA
fassino ottobre 2007: se cade prodi si va alle urne.
rutelli novembre 2007: non c'è alternativa al governo prodi, se non ce la facesse parola agli elettori.
d'alema settembre 2006: niente rimpasti. prodi o elezioni.
finocchiaro settembre 2006: non vedo, in caso di crisi, altra soluzione che rimettere il mandato in mano agli elettori.
prodi: febbraio 2007: nessun'altro a capo di questa coalizione e non ci sarà un prodi-bis. Se sarà crisi subito elezioni.
diliberto gennaio 2008: subito elezioni o "cosa rossa" è già morta
veltroni in caso di crisi e di elezioni il PD correrà da solo. (oggi ha aperto anche ai socialisti ndr)
eh già, facile parlare, poi quando si ha paura di dover mollare l'osso si fa anche presto a cambiare idea. Sinistri politici falliti sul campo predicavano il governo prodi come "unica via".... e oggi farebbero accordi anche col diavolo per restare sugli scranni ancora un po'... e si rimangiano tutte le affermazioni (o meglio slogan di pseudostabilità) fatte nei gioni precedenti.
Ed il presidente della repubblica, dopo aver sostenuto oltre il necessario la sinistra coalizione, dopo aver salvato il governicchio prodi rimangiandosi più volte quanto espresso sugli sgradevoli salvataggi da parte dei senatori a vita, non ostante l'impopolarità di prodi, non ostante il fallimento del suo governo, non ostante la maggior parte dei partiti chieda elezioni subito si riserva di "prendersi del tempo"..... perchè? non ne abbiamo già perso anche troppo? cosa sta escogitando la sua sinistra testolina? a chi vuol assegnare un governo-fantoccio con la scusa poco credibile di stilare una nuova legge elettorale? perchè vuol far sopravvivere a qualsiasi costo parti del più dannoso governo che la nazione ricordi?
napolitano negli anni 70
forse si comporta così per dare soddisfazione a tutti i suoi sogni di gioventù, quando sognava un PCI al governo, una piccola italia sovietica, ma in questo modo perde la sua funzione di garante della democrazia, assumendo quella di ultras della sinistra.
il partito dei bugiardi ha perso.
diamo la parola ai cittadini. subito al voto.
domenica 27 gennaio 2008
52) BARRA A DESTRA, AVANTI TUTTA.
giovedì 24 gennaio 2008
51) PAOLO O BARABBA? A VOLTE BISOGNA INFORMARSI
“incetta di licenze” “il consigliere blocca le attività” e titoli di questo tipo sono apparsi nei giorni scorsi sui giornali locali, veloce il tamtam dello sputtanamento (quello delle buone notizie non è altrettanto efficace) nei riguardi di paolo, cittadino da sempre, ristoratore da vent’anni e consigliere comunale da otto, che viene accusato di aver “imboscato, nascosto, monopolizzato, messo via ben nove licenze per pubblico esercizio bloccando altrui bariste velleità.
Nulla di più falso, e nulla di così male esposto sugli organi di informazione trasformati in organi di disinformazione.
ma vediamo in soldoni come si svolgono i fatti:
da anni a scorzè giacevano nove tristi licenze ormai rassegnate a morir zitelle dato che nessuno, ma proprio nessuno le chiedeva in spose (perché l’attività di ristorazione è un matrimonio, ed anche peggio per impegno, tempo, responsabilità e fantasia), e chiuse in una cartellina da almeno un decennio passavano il tempo a sperare e aspettando un principe azzurro. Come mai nessuno le voleva portare via? E soprattutto, perché ben nove licenze giacevano inutili da tanti anni? Chiaro, proprio perché inutili, erano infatti licenze per “ristorante” deliberate forse per errore o forse per presunzione da vecchie amministrazioni che probabilmente credevano di essere a rimini dove di licenze c’è bisogno. E giacevano snobbate da tutti perché evidentemente nessuno aveva intenzione di aprire nove ristoranti a scorzè che certo non brilla per frequentazioni turistiche o pellegrine sulla via dei santuari.
Da sempre in italia, le licenze appetibili sono quelle “bar”, non le altre, e sono state sempre deliberate tenendo conto degli effettivi bisogni del territorio, e a scorzè numericamente parlando, di licenze “bar” ne erano state prodotte decisamente troppe in base agli abitanti, come troppe erano quelle per ristoranti, ma solo queste ultime rimanevano parcheggiate negli uffici comunali. E’ cosa buona che in un paese ci sia qualche licenza disponibile per servire nuove zone o incrementi demografici, assurdo è produrre decine di licenze inutili.
Da almeno due anni si comincia a sentir parlare di cambiamenti nelle leggi che regolano la somministrazione di cibi e bevande ed alcuni consiglieri si preoccupano del fatto che tali vecchie licenze giacenti, qualora venissero a cambiare le norme potrebbero diventare oggetto di speculazione, o, peggio ancora di concorrenza sleale da parte di grossi gruppi disposti a lavorare sottocosto per un periodo, andando a ledere fino a far chiudere gli esercenti presenti in paese, quelli che vivono nella comunità e che vanno tutelati. Si rischiava infatti di fare ciò che è già successo con i piccoli minimarket, i “casoini”, le botteghe travolte ed uccise dall’avvento dei centri commerciali. Scorzè vantava sei piccoli negozi di alimentari, oggi ne sopravvive uno solo e merita un premio alla tenacia.
A titolo precauzionale, in attesa di disinnescare il pericolo incombente con nuove regolamentazioni comunali o sopprimendo in parte le licenze in esubero, il buon signor Paolo, paladino e difensore della categoria e delle attività di vicinato presenta al comune le domande per ottenere le licenze.
Solo le DOMANDE. E mai le licenze gli vengono consegnate… sono sempre al sicuro in municipio e non smettono di sperare..
Passano giorni e mesi e arriva calata dall’alto una nuova legge: “tutte le licenze sono uguali”, legge che parifica bar a ristorante, a latteria, caffetteria ecc.
Tutti i paesi del mondo non si devono preoccupare, perché in nessun comune esistono licenze dimenticate, al massimo ne hanno una di scorta…. Tranne a scorzè dove le nove vecchie e assurde licenze senza valore risciano veramente di trasformarsi in minaccia di vita per le piccole attività.
E qui parte il pandemonio.. TITOLONI SUI GIORNALI:
“paolo ha fatto incetta”…. FALSO, le licenze sono in comune.
“impedisce agli altri…” FALSO, chi ha i requisiti faccia domanda e avrà la sua licenza: la nuova legge di fatto annulla le vecchie licenze, le zone e il contingentamento, quindi è evidente che l'azione di paolo non provoca nulla e non danneggia nessuno.
“è stato sleale” FALSO, è stato lungimirante e prudente.
“vuole difendere il proprio locale” FALSO, il dolcevita non ha bisogno di difese, va alla grande.
Chi ha creato questa bagarre ha sparato a zero su un cittadino che ha fatto gli interessi del suo paese e dei suoi cittadini, e la stampa ha amplificato una iniziale menzogna con titoloni e locandine, e neppure quando è stato chiarito l’equivoco ha chiesto scusa. A Paolo Michieletto va la mia solidarietà per come è stato trattato in questi giorni, e invito i suoi colleghi ed amici ad apprezzare il suo operato ed a ringraziarlo.
Si fa presto, soprattutto quando si è male informati, a fraintendere, a dare colpe gratuitamente, e a far soffrire chi colpe non ne ha, anzi ha il merito di aver tutelato il paese.
A Paolo Michieletto qualcuno deve le sue scuse.
mercoledì 23 gennaio 2008
lunedì 21 gennaio 2008
49) VITA SINISTRA, GIUSTIZIA CLEMENTE
solo un miracolo oramai può salvarlo, nato malaticcio, vissuto in modo approssimativo a colpi di speranza e fiducia, salute cagionevole, apparenti riprese seguite da sistematiche ricadute, ogni volta il sospiro di qualcuno, le speranze di altri, l'anno scorso quella brutta caduta ne aveva pregiudicato lo stato già gracilino.... e adesso la situazione è precipitata, chi l'avrebbe detto... così, di punto in bianco... qualcuno (una esigua illusa minoranza) spera ancora nel miracolo, ma gli esperti non lasciano adito a dubbi; non c'è più niente da fare, e augurare una lunga agonia a questo sinistro governo sarebbe ingiusto....SPERIAMO FACCIA PRESTO!! basta accanimenti. Prodi e i suoi prodi smettano per sempre di fare danni.
e così sia.
martedì 15 gennaio 2008
48) E IL VECCHIO CONSIGLIERE IGINO AMA CIRCONDARSI DI COSE BELLE.
Venezia, 11 gen.
''Oltre che andare in tv, Galan venga anche in Consiglio a spiegare perche' ha deciso di non accettare neppure un sacchetto dei rifiuti campani''. L'invito viene dal consigliere veneto del Partito Democratico Igino Michieletto, il quale si chiede ''se si tratta, come al solito, del marketing politico di un presidente ostaggio della Lega e dei suoi egoismi, oppure se ci sono ragioni tecniche che rendono giustificabile la decisione''.
''Se Galan, con questa sua decisione, dimostrasse solo disinteresse per i problemi di altre parti del Paese - conclude Michieletto - saremmo di fronte a un gesto altamente irresponsabile''.
e così, dopo aver portato avanti le sue lotte a favore degli zingari e dei rom, il buon Igino si lamenta del fatto che qui (grazie Galan) non arriveranno immondizie napoletane.
Il senso estetico del consigliere del PD forse non è appagato se non imbratta il paese di spazzatura maleodorante prodotta dalla malagestione della sua sinistra, e non è contento se non vede zingari ladri accattoni e variopinti ai vari angoli delle strade; è appurato che il gusto trash ha molti seguaci, e forse l'ex sindaco è uno di questi.
Ognuno ha i propri gusti, ma le cose che piacciono a me le tengo a casa mia, non le propino ad una intera comunità. Chi ama zingari e immondizie dovrebbe ospitarli in casa propria o nel proprio giardino, curandosi di non disturbare la sensibilità artistica altrui.
domenica 13 gennaio 2008
47) EL LEAMARO SE FA MERAVEJA DEA CORTE
BASSOLINO (quello di sinistra) ha mangiato tutto il mangiabile.... e PRODI ( quello comunque di sinistra) lancia anatemi sgradevoli quanto lui sulle regioni che non vogliono le immondizie campane, che non vogliono far gravare sui propri cittadini le ruberie e il malgoverno di 15 anni di sinistra amministrazione campana.
venerdì 11 gennaio 2008
46) ICI... CARTELLE IMPAZZITE: NON SI PAGA.
negli ultimi giorni sono state inviate dall'azienda che si occupa degli accertamenti ici una serie di cartelle palesemente inesatte con importi che potevano arrivare a superare i 15.000 euro. In attesa di capire cosa sia successo al "cervellone" della società in questione l'amministrazione comunale per informare e tutelare i cittadini ha emesso questa circolare:
--Il giorno 08 Gennaio 2008 si è svolto l’incontro tra Amministrazione comunale e Responsabili della San Giorgio, la ditta concessionaria del servizio di accertamento, riscossione e liquidazione ICI. L’incontro è stato disposto dall’Amministrazione a seguito dei disagi creati dalla ditta San Giorgio, la quale ha inviato alla cittadinanza avvisi di accertamento palesemente errati.
L’Amministrazione comunale ha contestato la grossolanità degli errori commessi e ha chiesto e ottenuto l’annullamento di tutti gli avvisi di accertamento relativi agli anni dal 2003 in poi; entro una settimana la San Giorgio si è impegnata a far recapitare a tutti i cittadini interessati una lettera contenente l’annullamento degli atti.
Per quanto riguarda invece gli avvisi per l’anno 2002, a rischio di prescrizione, entro 15 giorni verranno riverificate tutte le singole posizioni.
In ogni caso, entro lo stesso termine, verranno recapitate ai cittadini interessati le comunicazioni di annullamento, di rettifica o di conferma dell’avviso per l’anno 2002, ove sarà indicato l’importo effettivo eventualmente dovuto.
Fintanto che non saranno recapitate queste nuove comunicazioni, l’Amministrazione invita i cittadini a sospendere ogni pagamento e, qualora siano stati già versati importi non dovuti, il cittadino avrà diritto al rimborso.
L’Amministrazione comunale si scusa con i cittadini per il disagio arrecato dalla ditta San Giorgio e valuterà la possibilità di ogni azione concessa dalla legge e dal contratto a tutela della cittadinanza. --
se qualcuno di vostra conoscenza ha ricevuto cartelle pazze abbiate la gentilezza di avvisarli.
45) I NUMERI DEI COMMISSARI ALLA "MONNEZZA" E BASSOLINO NON SI SCHIODA
Il commissariato è una mangiatoia
Di seguito sono riportati i dati sugli EMOLUMENTI ( STIPENDI) CORRISPOSTI ALLA DIRIGENZA DEL COMMISSARIATO PER L'EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA:
Antonio Rastrelli 1998(centrodestra): 16.638 euro
Andrea Losco 1999 (centrosinistra) : 106.000
Andrea Losco - Bassolino 2000 (centrosinistra): 250.000
Antonio Bassolino 2001 (centrosinistra): 698.000
Antonio Bassolino 2002 (centrosinistra): 1.130.000
Antonio Bassolino 2003 (centrosinistra): 1.140.000
e non ostante la situazione dei rifiuti in campania ..... LO STOICO BASSOLINO AFFERMA -non mollo!- e ci credo! due miliardi all'anno di stipendio per fare nulla.... chi mollerebbe?
giovedì 10 gennaio 2008
44) GOVERNATORE GALAN STAVOLTA MI SEI PIACIUTO
(AGI) - Venezia, 8 gen. - Nemmeno un chilo. Il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan mette subito le mani avanti sulla possibilita' che il Veneto possa smaltire una parte dei rifiuti della Campania. 'Non ne vogliamo nemmeno un kg - ha detto Galan - il mio e' un no tecnico e politico insieme. Altre regioni dimostrano che con i rifiuti si puo' far molto e bene. Accetterei qualche invio di rifiuti dalla Campania solo se si dimettessero prima il presidente della Regione Campania e il sindaco di Napoli'. (AGI)
Qualcuno ha chiesto in nome della "solidarietà" nei confronti del popolo napoletano, che la montagna di immondizie accumulate in campania venga spartita tra le altre regioni onde scongiurare l'emergenza.
E il buon Galan, interrogato in merito da Bruno Vespa replica con estrema tranquillità, e spiega che non si può parlare di emergenza quando si discute di una situazione che persiste da quattordici anni, che sta costando miliardi di euro alla nazione, ai campani (che pagano le tariffe tarsu senza avere il dovuto servizio), che tra commissari speciali, commissioni, trasferimenti di materiale in germania, mezzi ed impianti non utilizzati sta costando a tutti più di ogni pensabile e ragionevole cifra..... il triplo di quanto costi lo stesso servizio a milano, ma con ZERO risultati.
Ben detto vecchio Galan, a casa Jervolino e Bassolino, a casa lazzaroni e concussi, a casa commissioni con compensi principeschi e poi parliamo di solidarietà .
E' un vecchio e brutto film già visto e rivisto.... emergenza e solidarietà sono parole da conservare per argomenti più seri.
lunedì 7 gennaio 2008
43) IL VENETO VUOLE LA SECESSIONE..DAL REGNO D'ITALIA
tratto da "il gionale" di due giorni fa:
--I Savoia rientrano in Italia e chiedono indietro i beni di famiglia? Il Veneto accusa i Savoia di aver falsato il plebiscito di annessione al Regno d’Italia, e affida a una commissione di storici il compito di analizzare il contesto storico, sociale e politico in cui quella «consultazione» si svolse.
Correva l’anno 1866, era il 21 ottobre. Su una popolazione di 2.603.009 abitanti, alle urne furono chiamati soltanto 647.426 cittadini, perché all’epoca il diritto di voto spettava solo a chi aveva censo, e quindi pagava le tasse. Il risultato fu la quasi unanimità dei sì, con soli 69 contrari, un dato che già da solo basta ad avanzare sospetti sulla regolarità delle votazioni, che secondo molti furono condizionate dalla mancata segretezza del voto e dalla scarsa trasparenza nelle operazioni di scrutinio. E insomma saranno anche passati 151 anni, ma la ferita è ancora aperta. La commissione Cultura della Regione Veneto, presieduta dal leghista Daniele Stival, ha affidato l’analisi all’Università Cà Foscari e all’Ateneo di Padova, stanziando 57.700 euro, «perché alcuni fanno risalire a quella data la perdita di autonomia e di libertà da parte dei veneti» spiega Stival.
E la verità storica su quei giorni non smette di appassionare gli italiani. In Liguria, per dire, da anni esiste un movimento indipendentista che denuncia come la regione non abbia mai votato alcun plebiscito di annessione né al Regno di Sardegna, né al Regno d’Italia, e per questo chiede il ritorno all’antica Repubblica di Genova, con tanto di impegni sottoscritti dalla maggior parte dei consigli comunali. In generale, spiega lo storico Franco Bampi che quel movimento lo ha fondato, «se alzassero la testa» tutte le regioni potrebbero ribellarsi all’Italia. «Il problema di quei plebisciti fu che alle urne fu ammesso soltanto chi aveva tutto l’interesse a guadagnare rappresentanti nel nuovo Stato, per tentare di arginare l’imposizione fiscale» spiega Bampi. E se è difficile dimostrare che le consultazioni furono pilotate, «è un dato che quella dei Savoia fu una guerra di annessione». Un esempio? «A Poggio Imperiale, in Puglia, su 278 votanti i sì furono 72, i no 206. Un risultato clamoroso, cui però seguirono occupazioni militari e ritorsioni». In attesa della rivolta, c’è chi ai Savoia ha già chiesto i danni. Non è un estremista della Lega Nord, ma un ex deputato dei Ds, Aleandro Longhi. Con un’interpellanza ai ministri della Giustizia, degli Affari Esteri, dell’Economia e delle Infrastrutture, ha ricordato la durissima repressione condotta dal generale La Marmora per incarico del re Vittorio Emanuele II nota come il «Sacco di Genova», era l’aprile 1849. I danni ammontarono a 721.273,87 lire dell’epoca, esattamente 36.604.399.179 euro. Forse, con i Savoia si potrebbe fare pari e patta, i beni di famiglia contro 36 miliardi e passa di euro.--
Veneto fuori dal regno d'italia? MAGARI!!!! ma temo che non sarà così semplice.
roma non mollerà mai il veneto: è una fonte di reddito troppo preziosa per i palazzi polverosi, inutili e costosi del potere centrale e dei suoi inestimabili sprechi. Mi rassegnerò ad ascoltare ancora quella odiosa brutta canzone prima delle partite di coppa, a vedere il rugoso vecchio giorgio campano appeso in sala consiliare, ed a considerare un popolo veneto autonomo in un nord federale un progetto a lunga scadenza......... poveri noi.
venerdì 4 gennaio 2008
42) PASSANTE AUTOSTRADALE...... E DALLA CALZA SPUNTA IL CASELLO....
(28 dicembre 2007)--
sorpresa (ma neanche tanto) per tutti i cittadini di scorzè ed in particolare per quelli di cappella condannati ad avere un casello autostradale a duecento metri dalla chiesa e dalle case.
Un casello temuto, arrivato tra capo e collo dopo lo spostamento del tracciato originale del passante a causa della salvaguadia delle cave di salzano, che di fatto ha danneggiato enormemente il comune di martellago che si vede passare l'autostrada in mezzo ad una zona densamente abitata, e del paese di cappella che si trova oltre al passante stesso un enorme casello autostradale in centro paese.
Il problema principale, e quello che più preoccupa non è tanto il casello in sè, quanto la modificazione che tutto il traffico viario (già insostenibile a scorzè) subirà a causa dell'apertura del casello stesso: un casello fa da enorme imbuto che attira mezzi da ogni dove, che come una enorme calamita attira a se auto, camion, autobus da una enorme zona tutt'intorno al suo ingresso, creando un vortice come quello d'acqua nello scarico di un lavandino. Da dove sarà conveniente raggiungere il casello di cappella? da dove un camionista preferirà raggiungere scorzè piuttosto che dolo, casier o crea? e quali strade (oggi inesistenti) percorrerà questa enorme massa di veicoli per raggungere il casello e dal casello per raggiungere le aziende? si sa che strada, via o pertugio (vedi via liguria) fungerà da bypass per il traffico in mancanza di una viabilità alternativa seria e definita PRIMA dell'apertura del casello. Esistono studi in merito? e dove sono, chi li ha visti? chi garantirà la vivibilità dei nostri paesi e la salute pubblica?
E' bene che si sappia che tutto è stato gestito da regione e veneto strade senza MAI cercare un confronto con le amministrazioni locali, che ogni modifica (come il casello a cappella) è caduta dall'alto e che nessun amministratore locale è mai stato interessato.