tag:blogger.com,1999:blog-4432667576739374781.post5520114803219079681..comments2024-03-19T08:32:52.678+01:00Comments on CRITICA TRASVERSALE: cosa fare per Scorzè?: 48) E IL VECCHIO CONSIGLIERE IGINO AMA CIRCONDARSI DI COSE BELLE.arachesostufohttp://www.blogger.com/profile/04317123440001061204noreply@blogger.comBlogger8125tag:blogger.com,1999:blog-4432667576739374781.post-73377107057219856312008-01-25T18:05:00.000+01:002008-01-25T18:05:00.000+01:00METTESSERO I 2000 SPAZZINI DISOCCUPATI A DIVIDERE ...METTESSERO I 2000 SPAZZINI DISOCCUPATI A DIVIDERE PLASICA UMIDO E SECCO.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4432667576739374781.post-14616582613257687362008-01-22T14:14:00.000+01:002008-01-22T14:14:00.000+01:00sarebbe assurdo che dal nordovest siano finiti in ...sarebbe assurdo che dal nordovest siano finiti in campania per poi arrivare nel nordest.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4432667576739374781.post-69410224051856351742008-01-22T13:29:00.000+01:002008-01-22T13:29:00.000+01:00Domanda: i rifiuti tossici che il nordest inviava ...Domanda: i rifiuti tossici che il nordest inviava in Campania grazie ai servizi della camorra , come li smaltisce ora?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4432667576739374781.post-11041981854739559252008-01-21T14:53:00.000+01:002008-01-21T14:53:00.000+01:00se fosse pa igino scorsè saria na pattumiera piena...se fosse pa igino scorsè saria na pattumiera piena de sigagni e porcaria. <BR/> <BR/> Varda napoi e tute e città de sinistra come che e ze ciapae, ze ora de fare neto.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4432667576739374781.post-63157381740204904852008-01-18T17:55:00.000+01:002008-01-18T17:55:00.000+01:00igino dovrebbe cominciare a faare qualcosa per sco...igino dovrebbe cominciare a faare qualcosa per scorzè e non sempre per gli zingari. Per sto paese non ha mai fatto niente ma la gente comincia a stancarsi di lui e dei suoi amici. Hanno in testa biciclette e sigagni con tutti i problemi che ha questo paese. Vuole la 515 in mezzo alle case alla faccia dei suoi cittadini, praticamente è contro il bene del paese. E va continuamente in televisione a farci fare figuracce.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4432667576739374781.post-47396243891736349472008-01-17T16:48:00.000+01:002008-01-17T16:48:00.000+01:00NAPOLI LA ROVINA DELL'ITALIARifiuti: se Napoli cop...NAPOLI LA ROVINA DELL'ITALIA<BR/><BR/>Rifiuti: se Napoli copiasse Venezia.<BR/><BR/>In laguna realizzato un grande impianto modello, al Sud è sempre emergenza.<BR/><BR/>Riuscirà Babbo Natale a raggiungere tutti i bambini facendosi largo con la<BR/>slitta tra montagne di spazzatura? Ecco il dubbio di tanti piccoli<BR/>napoletani. I quali, oltre al gran freddo che il buon Gesù ha mandato loro a<BR/>rendere meno fetida l'aria, avrebbero diritto ad avere in dono un po' meno<BR/>di ipocrisia. Cosa ci hanno raccontato, per anni e anni? Che il pattume<BR/>partenopeo, ammucchiato senza uno straccio di raccolta differenziata così<BR/>com'è («tale quale», in gergo) non può essere trattato, ripulito, riciclato,<BR/>trasformato in combustibile e bruciato.<BR/><BR/>Falso. Succede già. A Venezia. Dove lo stesso tipo di immondizia viene<BR/>smaltito senza problemi dal più grande impianto europeo di Cdr (Combustibile<BR/>Derivato dai Rifiuti) che manda in discarica solo il 6% di quello che arriva<BR/>coi camion e le chiatte. E dov'è l'inceneritore? Dov'è questo mostro orrendo<BR/>le cui fiamme fanno inorridire i campani che da anni, dipingendosi già<BR/>avvolti dai fumi neri della morte, si ribellano all'idea di ospitarne<BR/>qualcuno? A tre chilometri dalle bancarelle del mercato di Marghera. A<BR/>cinque da Mestre. A otto dal campanile di San Marco. Senza che nessuno,<BR/>neppure il gruppuscolo ambientalista più duro e puro e amante delle<BR/>farfalle, abbia mai fatto una manifestazione, un corteo, una marcetta, un<BR/>cartellone di protesta. Prova provata, se ancora ce ne fosse bisogno, che<BR/>sotto il Vesuvio sono troppi a giocare sporco.<BR/><BR/>Pare una clinica, l'impianto in riva alla laguna, ai margini di Marghera. La<BR/>bolzanina «Ladurner» l'ha costruito (dal primo scavo nel terreno al<BR/>fissaggio degli interruttori elettrici) in dodici mesi. Contro i millenni<BR/>necessari, non per l'indolenza delle persone quanto per la rete di veti e<BR/>ricatti, nella sventurata Campania che, stando ai dati Apat, rappresenta da<BR/>sola il 43% del territorio italiano inquinato dallo smaltimento scriteriato,<BR/>o addirittura criminale, della «munnezza». Impianto pulito. Silenzioso.<BR/>Efficiente. Apparentemente quasi deserto. «Quanti dipendenti? Meno di un<BR/>centinaio. Al Cdr, su tutto il ciclo, 28 persone», spiega Fiorenzo Garda,<BR/>dell'azienda altoatesina. Sei in meno di quanti bivaccano al call-center<BR/>napoletano del Pan (Protezione ambiente e natura) dove, stando al rapporto<BR/>della commissione parlamentare, ogni centralinista riceve mediamente una<BR/>telefonata a testa alla settimana.<BR/><BR/>Ventotto persone che, scivolando tra capannoni, rampe e officine, ricevono<BR/>ogni giorno i rifiuti urbani di Venezia (comprese Mestre, Marghera, le<BR/>isole), Chioggia e larga parte della Riviera del Brenta per un totale di<BR/>300mila persone. Meglio: per un totale equivalente a una popolazione di<BR/>300mila abitanti. La Serenissima è infatti una città speciale per almeno due<BR/>motivi. Il primo è che, scesa nei decenni a 50mila residenti, accoglie ogni<BR/>anno quasi 20 milioni di turisti (meglio: 20 milioni di presenze<BR/>giornaliere, per una media di circa 55mila abitanti supplementari al giorno<BR/>con punte di 150mila) ai quali è praticamente impossibile imporre la<BR/>raccolta differenziata. Il secondo è che un conto è portar via la campana<BR/>della carta e del vetro coi camion in terraferma (dove la «differenziata»<BR/>sta mediamente al 45%) e un altro con le barche nei canali.<BR/><BR/>Risultato: le «scoasse» veneziane sono uguali alla «munnezza» napoletana.<BR/>Con più nero di seppia e meno pummarola, ma uguali. E infatti, caricate<BR/>sulle barche a da lì trasbordate su enormi chiatte alle spalle della<BR/>Giudecca, quando arrivano alle banchine di Marghera potrebbero essere<BR/>perfettamente confuse con quelle che vengono scaricate dai camion nelle<BR/>fosse dantesche degli impianti partenopei. È lì che i destini si dividono.<BR/><BR/>I rifiuti campani, in attesa dei termovalorizzatori (quello di Acerra che<BR/>doveva essere acceso a ottobre, dopo 14 anni dalla prima dichiarazione di<BR/>emergenza, è bloccato dall'inchiesta dei giudici e i lavori per quello di<BR/>Santa Maria La Fossa devono ancora cominciare) vengono imballati alla meno<BR/>peggio e ammassati in gigantesche piramidi su terreni comprati a prezzi<BR/>sempre più folli, con misteriosi rincari anche del 500% in dodici ore.<BR/>Piramidi che ormai stoccano sette milioni di tonnellate di «ecoballe» (che<BR/>«eco» non sono) le quali potrebbero, se allineate, coprire la distanza che<BR/>c'è da Parigi a New York. Una situazione esplosiva. Che costringe da anni i<BR/>commissari via via nominati a recuperare nuove discariche (l'ultima è a<BR/>Serre, a 102 chilometri dal capoluogo campano e per farla hanno buttato giù<BR/>centinaia di querce) o a riaprirne di chiuse sfidando la collera degli<BR/>abitanti. Collera spesso accesa dalla camorra, che vede a rischio i suoi<BR/>affari. Che si nutrono proprio dell'emergenza campana. Costata fino ad oggi<BR/>almeno un miliardo e duecento milioni di euro. I rifiuti veneziani no,<BR/>quelli i soldi, agli azionisti pubblici, li fanno guadagnare. Dice Gianni<BR/>Teardo, responsabile tecnico degli impianti, che quest'anno il complesso di<BR/>Marghera, costato 95 milioni di euro (un dodicesimo dei soldi spesi in<BR/>Campania) va in attivo. Spiegare come la spazzatura venga «bollita» per una<BR/>settimana in enormi cassoni («biocelle »), asciugata, sminuzzata, passata al<BR/>setaccio per separare quello che può essere riciclato tra i metalli, la<BR/>plastica o la carta, sarebbe lungo. Basti sapere che, mettendo insieme<BR/>questo lavoro con quello a monte della raccolta differenziata e poi una<BR/>seconda e una terza operazione di filtraggio, l'impianto veneziano si vanta<BR/>di mandare in discarica nell'entroterra di Chioggia solo il 6% del pattume<BR/>trattato. Che dovrebbe essere ridotto entro un paio di anni al 3%. «Anche se<BR/>puntiamo a ridurlo ancora, fino ad azzerare il ricorso alla discarica ».<BR/><BR/>Ferri, plastiche e carta vengono venduti sul mercato. La metà del Cdr<BR/>prodotto e compattato in «brichette » simili a corti bastoncini è ceduto<BR/>all'Enel che lo brucia al posto del carbone per fare energia. Tutto ciò che<BR/>può essere usato allo scopo diventa «compost» per fecondare i terreni troppo<BR/>sfruttati e in fase di desertificazione. E quel che resta, infine, viene<BR/>bruciato.<BR/><BR/>Direte: oddio, vicino a Venezia! Esatto: in faccia a Venezia. Senza una<BR/>protesta. Sotto il controllo dell'Arpav. Con un rapporto giornaliero sui<BR/>fumi emessi. E sapete cosa salta fuori, a vedere i dati certificati dalle<BR/>autorità sanitarie? Che un inceneritore di ultima generazione come quello<BR/>veneziano, tra filtri e controfiltri, sta molto al di sotto dei limiti<BR/>fissati, che sono da cinque a quindici volte più rigidi rispetto a quelli<BR/>delle centrali termoelettriche o dei cementifici. Ma c'è di più. Fatti i<BR/>conti, quel camino che smaltisce ciò che resta dei rifiuti di 300mila<BR/>abitanti butta nell'aria ogni ora circa 60mila milligrammi di polveri. Pari<BR/>a quanti ne escono, stando alle tabelle Ue, dai tubi di scappamento di<BR/>quindici automobili di tipo Euro2. Per non dire di quelle più vecchie, che<BR/>inquinano infinitamente di più. Direte: e se queste polveri fossero più<BR/>aggressive? Massì, esageriamo: ogni camino come quello di Marghera inquina<BR/>come una cinquantina di auto Euro2. E sapete quante ce ne sono, in Campania,<BR/>di auto così o più vecchie e inquinanti? Oltre 2 milioni e 200mila. Pari a<BR/>44mila inceneritori come quello di Marghera.<BR/><BR/>Gian Antonio Stella<BR/>22 dicembre 2007Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4432667576739374781.post-32028150336408387312008-01-15T18:31:00.000+01:002008-01-15T18:31:00.000+01:00Lavoro in acieme da tanti ani. Da un pochi lezo co...Lavoro in acieme da tanti ani. <BR/>Da un pochi lezo contatori, ma ai inissi netavo casoneti.<BR/>Sigagni no ghe no mai visti lavorare! (No ghe ze dubi...)<BR/>Ladri (nei quartieri alti) quanti che te ghe ne vol e scoasse (in strada) tante!<BR/>El me coega forse no se ga fato capire...<BR/>Credo che el se riferisse al fato che un poche de scoasse (magari solo quele speciali...) staria ben portarle casa del Governator del Veneto.<BR/>Ma e nostre!<BR/>Anca e scoasse vol el so federaijsmo! O secession. Mejo ancora.<BR/>No quee del Basoijn o del Piegoraro!<BR/>Quele ghe le femo magnar o, mejo, ghe le fichemo intel cul!<BR/>Anca e scoasse vol i so Pacs o, mejo, i so Dico!<BR/>Marx...i de comunisti!<BR/>Napoetani e Veneti. Tuti uguali!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4432667576739374781.post-45179659599036642612008-01-15T17:53:00.000+01:002008-01-15T17:53:00.000+01:00sigagni e scoasse fora da scorsè.sigagni e scoasse fora da scorsè.Anonymousnoreply@blogger.com